Ornella Muti ha scatenato un piccolo caso a Sanremo: il primo caso dell’edizione, sulla marijuana. L’attrice sarà la madrina della prima serata della del Festival. La kermesse al via stasera, fino a sabato 5 febbraio, vedrà in gara 25 artisti big, niente categoria giovani, una serata cover e tante sorprese. Gli ospiti di stasera saranno Fiorello, i Måneskin, Matteo Berrettini, Raoul Bova, Nino Frassica, Claudio Gioè e i Meduza. “Sono molto emozionata e anche onorata … Certo, un po’ di paura ce l’ho!”, ha detto l’attrice – 50 anni di cinema alle spalle, debuttante al Festival – in conferenza stampa.

Il caso era iniziato con una fotografia: Muti e la figlia Naike Rivelli, in posa, con due collanine con dei ciondoli a forma di foglie di marijuana. Le due sostengono la legalizzazione della cannabis e sono attive con un’associazione che ha come obiettivo quello di “fornire supporto ai malati e dar vita a iniziative di green economy”. Mamma e figlia lo scorso settembre avevano lanciato una nuova linea di prodotti realizzati con la cannabis. Un vero e proprio impegno politico insomma. È bastata quella foto a far esplodere il primo caso.

I deputati di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone, commissario di Vigilanza Rai, e Maria Teresa Bellucci, capogruppo in commissione Affari Sociali hanno denunciato: “Riconosciamo in Ornella Muti una grande icona del cinema italiano, ma riteniamo improprio il sostegno alla liberalizzazione della cannabis espresso in un post da parte della co-conduttrice di Sanremo – hanno dichiarato – non vorremo che Sanremo possa diventare il megafono delle posizione del fronte della cannabis libera e del referendum. Tanto più di fronte ai recenti fatti di cronaca che vedono coinvolta la sorella di Ornella Muti, Claudia, in una maxiretata per smercio di sostanze stupefacenti. La riteniamo un’esternazione impropria. L’uso della cannabis in Italia è illegale, se non per uso terapeutico”. E puntuale è arrivato anche il tweet del segretario della Lega Matteo Salvini: “La droga è morte, e sempre e comunque la combatterò. Onore ai ragazzi e alle ragazze che, a San Patrignano e in tutta Italia, lottano per la vita e per la libertà dalle dipendenze”. Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha chiesto l’espulsione dal Festival dell’attrice.

Muti ha quindi risposto in conferenza stampa: “Quando parlo di cannabis mi riferisco a quella legale. Non giro nel backstage rollando canne”, ha detto l’attrice. “Spingo l’aspetto terapeutico della cannabis, non spingo assolutamente l’aspetto ludico della canna. Mi curo omeopaticamente ed è una mia scelta, che grazie a Dio non è vietata ma ci sono testi e persone più giuste di me per parlare di questi temi, dell’uso della cannabis per i bambini epilettici, per le persone malate: non è che un bambino debba fumare una canna, la cannabis è una pianta che dà oli, estratti, è una scelta del paziente se usarla o no”.

Ha parlato anche della sua esperienza personale – “Mia mamma ha avuto anni difficili prima di morire e non sono riuscita a darle la cannabis terapeutica, ho dovuto rimpinzarla di psicofarmaci che annebbiavano la coscienza, l’ho persa senza poterle dire ciao perché non mi riconosceva più. Ognuno deve fare quello che si sente, io mi sento bene così, mi spiace che venga confuso, tutto qua” – e sul referendum sulla cannabis legale – “La questione del referendum è una cosa più complicata per me da gestire anche se penso che oggi legalizzare la cannabis forse sarebbe la cosa migliore visto che girano droghe più pesanti e pericolose. È come il bere, beviamo tutti, ma poi ci sono ragazzini che vanno in coma etilico. Bisogna stare attenti, vedere legalizzando cosa succede”.

Sull’ammissibilità del referendum sulla Cannabis legale (che prevede la depenalizzazione per la coltivazione e l’uso personale) si esprimerà la Corte Costituzione il prossimo 15 febbraio. La co-conduttrice della serata inaugurale ha ricevuto un mazzo di cannabis mandatole dal Comitato Promotore Referendum Cannabis. A consegnarglielo Antonella Soldo di Meglio Legale, co-promotore del Referendum Cannabis Legale insieme all’Associazione Luca Coscioni, che questa estate, in una sola settimana ha raccolto oltre 600.000 firme. Radicali che hanno risposto alle accuse di Gasparri. A lanciare segnali sulla questione anche il cantante in gara Dargen D’Amico: che ha calcato il carpet con le foglie di marijuana stampate sui calzini.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.