Alla mezzanotte, in una cattedrale gremita di fedeli l’arcivescovo Corrado Lorefice ha attraversato la lunga navata centrale con in braccio la statua del bambino Gesù. Sui volti degli fedeli subito è comparso un velo di stupore: il bambino è nero. È successo a Palermo dove l’arcivescovo ha deciso di fare un gesto molto simbolico nel segno dell’accoglienza ai migranti. Così dalla messa natalizia nel duomo arabo-normanno della città, che ospita anche le spoglie di don Pino Puglisi, il parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia e proclamato beato, è partito un forte segno di solidarietà.

Il Bambinello è stato portato sino alla postazione dell’arcivescovo Lorefice, che l’ha preso in braccio, lo ha mostrato ai fedeli che riempivano la cattedrale, lo ha baciato e poi lo ha consegnato a uno dei sacerdoti concelebranti, che guidando lo stesso piccolo corteo iniziale, lo ha deposto vicino all’altare.

I bambini hanno posato le luci e le corone natalizie nei pressi del piccolo Gesù appena nato e proveniente simbolicamente dall’altra parte del Mediterraneo. Ai piedi del Bambino è stato posto il libro del Vangelo, aperto alla pagina che annuncia la nascita di Gesù in una mangiatoia.

L’arcivescovo di Palermo negli ultimi anni ha mostrato grande sensibilità sui temi dell’accoglienza e dell’apertura ai migranti, che in Sicilia trovano spesso il primo approdo. Fra le iniziative più significative, l’ospitalità data a una donna migrante, col suo bambino, nei locali della Curia. Lorefice ha anche più volte accolto, sui moli del porto, le navi che portavano a Palermo centinaia di migranti soccorsi in mare. Significativa la dedica che stilò, in un libro di papa Francesco donato a Luca Casarini, capo della missione di “Mare Jonio”, la nave del progetto Mediterranea che più volte ha recuperato migranti naufraghi nel Canale di Sicilia: “Sono con voi”.

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