Esce oggi in libreria il nuovo libro di Matteo RenziPalla al centro. La politica al tempo delle influencer” pubblicato da Piemme. La presentazione in anteprima, ieri sera all’Auditorium Parco della musica di Roma ha visto in fila i primi cinquecento lettori. La curiosità, dato il successo dei titoli già firmati da Renzi, tutti diventati best-seller, era tanta. E non è rimasta inappagata. Gli episodi di cui è costellato il libro, autentico diario irriverente del leader di Italia Viva ed ex Presidente del Consiglio, hanno divertito, emozionato e commosso il parterre. Il focus è sulla politica che si fa pop, sui leader che giocano a fare gli influencer. E che non a caso si misurano con gli influencer nati con i social sul loro stesso terreno. Lo spaccato che se ne ricava strappa sorrisi amari.

Come quando Renzi si occupa della bizarra missione albanese di Giorgia Meloni: “Ospite del collega premier Edi Rama, la presidente del Consiglio parte con la famiglia, la sorella, il cognato (praticamente il gruppo dirigente del Paese, ma di questo parliamo dopo) e raggiunge la costa albanese. Mentre è in vacanza, i media albanesi mostrano il caso di un gruppo di quattro turisti italiani che mangiano in un ristorante di Berat, si alzano e se ne vanno senza pagare. Un atteggiamento non soltanto disonesto, ma anche ridicolo. L’argomento è senz’altro disdicevole, ma non così importante, almeno visto da fuori. Per un politico è una notizia da non considerare nemmeno. Per un influencer è un’occasione”. Ed ecco il succo del libro: si sta perdendo la dimensione istituzionale, la cifra della politica, la misura della storia. E anche un po’ il senso del ridicolo. Perché quando Edi Rama suggerisce a Meloni di andare a saldare il conto del pizzaiolo, la premier ci scorge del genio. Come in una commedia all’italiana, parte per pagare di tasca sua quegli ottanta euro.

Poco male? Renzi avverte: è da questi scivoloni della postura istituzionale che si giudica il calibro di chi si atteggia a statista. “Una riunione tra premier dovrebbe intervenire sulla gestione della criminalità internazionale o sui traffici problematici tra Albania e Italia che vanno ben oltre gli 80 euro del pranzo dei quattro. Ma un consesso di influencer non partorisce nessuna proposta in questo campo: si limita a fare un bel colpo mediatico. E gli 80 euro diventano un simbolo. Mettere la palla al centro significa dare 80 euro a dieci milioni di famiglie per anni, tutti i mesi. Per l’influencer della Garbatella è il simbolico conto da pagare a una ristoratrice albanese di Berat”. Il gesto dell’influencer è sempre lo stesso. L’obiettivo prioritario non è risolvere il problema ma prendere i like.

Cavalcare l’onda. Girare una parte da protagonista nel video del momento. “Quando si va a Caivano – dice Renzi alla platea, aprendo le pagine di ‘Palla al centro’ – l’ordine di scuderia di Fratelli d’Italia viene diramato attraverso sms ed è semplicemente esilarante: «Signori, giovedì mattina ci sarà il presidente Meloni a Caivano. L’appuntamento è per le 10 al Parco Verde presso la chiesa di don Patriciello. Dobbiamo mobilitarci per portare persone, ma non con simboli di partito. Le persone devono sembrare persone qualunque».
“Questa – prosegue Renzi nella sua veste di autore – è la prima parte del messaggio. Nessuno insomma deve avere il sospetto che si tratti di dirigenti di Fratelli d’Italia. Nessuno insomma deve sparare al veglione di Capodanno, nessuno deve travestirsi da gerarca nazista, nessuno deve fermare il treno: persone qualunque. Non è difficile, dai. Ma poi ecco il colpo di genio: «Questo messaggio non dovete farlo circolare perché altrimenti arriva ai giornalisti e sembra che Meloni si fa organizzare la claque. Io ho scritto così a voi perché siete un livello apicale di dirigenza». E qui verrebbe da dire: figuriamoci gli altri. Ma la chiosa è stupenda: ‘Consiglio di fare la mobilitazione organizzando macchine di fedelissimi e gente intelligente’. Il problema è garantire che la copertura ai tg sia buona”. Conclude Renzi: “Per questo ci vogliono fedelissimi e gente intelligente, due attributi che difficilmente possono restare uniti in casi come questo”.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.