Il caso
Pavel Durov e la cauzione da cinque milioni di euro pagata all’istante. Telegram fa strada a Dubai
Pavel Durov, il fondatore di Telegram arrestato la scorsa domenica all’aeroporto di Le Bourget (Parigi), è stato rilasciato dopo il pagamento di una cauzione di 5 milioni di euro. È stato rinviato a giudizio e ha il divieto di lasciare la Francia. Intanto come riporta il Financial Times. la Commissione europea sta indagando se Telegram abbia violato il Digital Services Act, ovvero le regole digitali dell’Ue, sottostimando la sua base di utenti (41 milioni) per evitare normative più severe fissate dall’Ue a 45 milioni di utenti, applicabili alle grandi piattaforme online.
Telegram fa strada a Dubai
Su Durov pendono ben 12 capi di imputazione per il suo ruolo di ad dell’app di messaggistica fondata insieme al fratello Nikolaj per cui, secondo Politico.eu, in Francia esiste un mandato di emesso lo scorso marzo. Tutto sarebbe nato per il rifiuto di Telegram di collaborare a un’inchiesta della polizia francese sugli abusi sessuali su minori. Intanto il Wall Street Journal rivela come nel 2018 il presidente francese Macron incontrò Durov e gli propose di trasferire in Francia la sede di Telegram. Su Telegram, che ha sede a Dubai, le comunicazioni possono essere criptate end-to-end. La piattaforma, che si è impegnata a non rivelare mai alcuna informazione sui propri utenti, ha sempre criticato le concorrenti americane per lo sfruttamento commerciale dei dati personali.
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