I grandi eventi sono una leva straordinaria per l’attrattività e lo sviluppo di un territorio. Sono tra i migliori strumenti di marketing territoriale e promozione, ma anche un indicatore qualitativo e quantitativo della crescita e del progresso delle Smart city.
L’Expo del 2015 ha rappresentato un punto di svolta e l’inizio di un grande periodo di crescita: non solo per Milano, ma per l’Italia intera. Grazie agli oltre 21 milioni di visitatori in 184 giorni e i 145 Paesi partecipanti, l’Esposizione universale ha segnato un importante traguardo e un nuovo ed ambizioso punto di partenza.

Milano è al terzo posto nella classifica tra le città europee per numero di grandi eventi, lo ha rilevato uno studio di Fondazione Fiera Milano realizzato dalla “Graduate School Aseri” dell’Università Cattolica di Milano. Dopo l’arresto forzato causato dalla pandemia, fiere, eventi, mostre e saloni sono ripartiti con l’acceleratore.
Proprio a Milano l’Italia ha chiuso il Mondiale di scherma con 10 medaglie (quattro ori, quattro argenti e due bronzi), la seconda miglior prestazione di sempre. Un mondiale aperto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e che ha reso la città una capitale internazionale dello sport. Ed è proprio forte di questa esperienza consolidata e della vocazione all’accoglienza che Milano si è candidata per ospitare a San Siro la finale di Champions League nel 2026 o nel 2027. Se oggi dovessimo fare una previsione, potremmo ragionevolmente calcolare un indotto stimato intorno ai 34 milioni di euro, considerando anche i tifosi in arrivo dall’estero, pernottamenti, shopping e trasporti.

Il Covid non ha scalfito la grande capacità di resilienza che questa città possiede e la sua attrattività verso l’estero. Milano è un motore di idee e creatività.
Il Salone del Mobile 2023 ne è stato la prova. Un indotto pari a 223 milioni di euro, + 37% rispetto all’edizione 2022. Oltre mille eventi organizzati per il “Fuori salone”, tipicità meneghina, con centinaia di migliaia di visitatori.
Milano è “a Place to Be”, una città matura, collaudata e aperta al mondo.
Il 24 giugno 2019 il Comitato Olimpico Internazionale ha decretato la vittoria della candidatura italiana ad ospitare i prossimi Giochi olimpici e paralimpici invernali del 2026. Il tandem Milano-Cortina avrà, secondo una ricerca dell’Università Luiss, un impatto sul Pil di tre miliardi di dollari. Un indotto, per la sola Milano, di circa 300 milioni di euro per le 2 settimane di gare, secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza.

Investimenti previsti per oltre un miliardo a beneficio di infrastrutture, mobilità e viabilità. Una grande occasione non solo per la promozione internazionale dei territori coinvolti e ditutto il Paese durante il periodo delle competizioni, ma anche una grande opportunità per tutto ciò che , la legacy dell’evento grazie alla riconversione delle strutture e degli spazi urbani. Nell’area dell’ex Scalo di Porta Romana sorgerà il Villaggio Olimpico che ospiterà gli atleti e che, alla fine della manifestazione, si trasformerà in alloggi, housing sociale e studentato per 1.700 studenti universitari.
Ma Milano e l’Italia non dovranno essere solo il palcoscenico per lo spettacolo. La vera sfida sarà riuscire a far fruttare il nostro capitale di esperienze, know how, reputazione e credibilità, per un investimento a lungo termine che riporti il nostro Paese in testa nel medagliere della competitività internazionale.

Marco Barbieri (Confcommercio Milano)

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