Da una cella di Poggioreale a Garante dei detenuti di Napoli il passo non è affatto breve. In mezzo c’è una storia di riscatto lunga 15 anni. È la storia di Pietro Ioia, che il sindaco Luigi de Magistris ha nominato garante cittadino per i diritti delle persone private della libertà personale. Una decisione che non ha mancato di suscitare polemiche. Ioia, napoletano di 60 anni, negli anni Ottanta, è stato un narcotrafficante internazionale. «Sono stato arrestato e trattenuto in carcere per 22 anni. Nel 2002 sono uscito e ho deciso di cambiare vita. Da 15 anni lotto per i diritti dei detenuti», raccontava solo poche settimane fa in un’intervista al Riformista.

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Uscito di prigione, Ioia ha fondato l’Associazione Ex DON (detenuti organizzati napoletani), di cui è presidente, e ha iniziato la sua battaglia, denunciando le condizioni disumane delle carceri italiane: luoghi “criminogeni” che invece di rieducare addestrano all’illegalità. Per primo ha denunciato le violenze sui detenuti nella cosiddetta “cella zero” a Poggioreale, per cui si sta svolgendo il processo a carico di alcuni agenti di polizia penitenziaria. La cella zero è diventato anche un libro e poi uno spettacolo teatrale. Pietro Ioia è fortemente impegnato nel reinserimento sociale e lavorativo dei giovani che escono dal carcere, per evitare che tornino a delinquere. Con la sua associazione è diventato un punto di riferimento per i detenuti e per le loro famiglie. E adesso potrà esserlo anche formalmente, grazie alla nomina a Garante cittadino da parte del sindaco di Napoli.

Una nomina aspramente criticata da alcune sigle sindacali della Polizia penitenziaria e anche da rappresentanti della Lega che ne invocano il ritiro, definendo «indecente» la scelta di indicare «un pregiudicato, con diversi anni passati dietro le sbarre per reati gravi». Soddisfatti invece i Radicali per i quali Pietro Ioia è la scelta migliore possibile: «È già di fatto il Garante dei diritti dei detenuti. Noi gli abbiamo riconosciuto da sempre questo ruolo». «De Magistris ne ha fatta una buona», ha commentato sui social Rita Bernardini.