La prima della Scala in programma giovedì 7 dicembre, oltre ad essere uno degli eventi mondani e culturali più attesi dell’anno è anche una platea politica. E c’è chi, come a scuola, non vuole sedere di fianco a questo e a quello. La serata di domani inaugurerà la stagione lirica del teatro meneghino con il “Don Carlo” di Giuseppe Verdi diretto da Riccardo Chailly.

Segre e Sala giù dal palco Reale

L’imbarazzo è comprensibile. La senatrice a vita Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e testimone attiva della Shoah, avrebbe preferito non usufruire del posto a lei riservato sul Palco Reale scegliendo, come sottolinea il Corriere della Sera, di accomodarsi in platea assieme al sindaco di Milano Giuseppe Sala, che per la prima volta nella storia si era detto pronto a non andare sul Palco Reale (come sindaco è anche presidente del Teatro), e all’altro senatore a vita Mario Monti.

La polemica rientra con fatica

“Il mio vero intento era quello di avere la Segre vicina e di testimoniare con la sua vicinanza uno spirito milanese di cui oggi c’è bisogno. Credo che questa sia una buona soluzione”.

Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala risponde a chi gli chiede conferma sul fatto che, per la prima di domani al teatro alla Scala, siederà sul palco d’onore insieme alla senatrice a vita Liliana Segre e al presidente del Senato Ignazio La Russa.

“Io non intendevo far polemica- aggiunge Sala- ma ribadire alcuni principi politici perché la prima della Scala è anche politica. Con il presidente La Russa ho parlato alcune volte e lui sa benissimo che non c’era un intento polemico. Segre è testimonianza della storia che vogliamo essere e ci riporta nel percorso che la città vuole fare”.

La replica di La Russa sulla decisione di Liliana Segre

Informato della decisione della senatrice a vita, La Russa al termine della capigruppo, rispondendo ai cronisti ha praticamente annunciato la scelta di “inseguire” Liliana Segre in platea.

“Dove ci sediamo alla Scala non mi pare un grande problema, qualcuno scrive che va in platea, a me avrebbe fatto piacere avere la Segre sul palco d’onore, perché mi pare che un senatore a vita come la presidente di una commissione speciale sarebbe meglio vederla sul palco d’onore”, ha detto il presidente del Senato. Che poi ha rilanciato: “In ogni caso Segre rimane in platea, andrò in platea vicino alla senatrice a vita, per essere coerente con questa mia idea”.

Redazione

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