La richiesta di revisione
“Processo a Schettino e Costa Concordia iniquo”, ma la Corte Europea respinge il ricorso del comandante
Respinto il ricorso di Francesco Schettino alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo. L’ex comandante della nave Costa Concordia – condannato in Cassazione a 16 anni di carcere per le accuse di lesioni, naufragio, abbandono della nave, mancate comunicazioni alle autorità – aveva presentato istanza nel marzo del 2018 per presunte violazioni dei diritti dell’imputato e in particolare all’ultimo grado del processo. La Cassazione nel maggio del 2017 aveva confermato la condanna già formulata in primo e in secondo grado.
Il ricorso poggiava su più punti e mirava alla possibilità di chiedere una revisione del processo, come richiesto già lo scorso marzo. Schettino è difeso dagli avvocati Saverio Senese, Pasquale De Sena, Paola Astarita, Irene Lepre e Donato Staino. La squadra di legali aveva fatto riferimento a “sintomi di iniquità” oltretutto caratterizzata da una campagna mediatica che avrebbe condizionato il procedimento, specialmente in primo grado di giudizio.
Altro aspetto segnalato dalla difesa: l’assegnazione del giudizio di appello a una sezione della Corte scelta ad hoc aveva evidenziato una deroga al principio costituzionale del giudice naturale precostituito. Schettino sconta la sua pena nel carcere di Rebibbia a Roma.
Schettino venne condannato per il naufragio della nave da crociera nelle acque dell’isola del Giglio. La tragedia si consumò la sera del 13 gennaio 2012. Morirono 32 persone e altre 157 rimasero ferite. La strage ebbe gravi ripercussioni dal punto di vista ambientale e naturalistico oltre che ingenti conseguenze economiche. La nave da decina di migliaia di tonnellate e centinaia di metri si arenò a pochi metri dalle coste della piccola isola dove rimase per anni.
Schettino aveva 52 anni all’epoca del tragico incidente. Era nato in una famiglia di marinai a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, si era diplomato all’istituto nautico Nino Bixio di Piano di Sorrento e aveva lavorato per la Compagnia di navigazione Tirrenia. Dal 2002 era stato assunto dalla Costa Crociere e dal 2006 era al comando della Costa Concordia, inaugurata il 7 luglio dello stesso anno a Civitavecchia dalle madrine Eva Herzigova e Antonella Clerici. La bottiglia schiantata sulla fiancata non si era rotta: simbolo di cattivo auspicio. Il relitto venne rimosso dal luogo del naufragio nel 2014 e smantellato entro il luglio del 2017 a Genova.
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