Sessantamila tonnellate distrutte da raid russi nella notte a Kiev. Gli attacchi militari del Cremlino, nella zona di Odessa, hanno colpito un ingente quantitativo di grano che avrebbe dovuto essere caricato su una nave di grande tonnellaggio e inviate attraverso il corridoio del Grano circa 60 giorni fa. A riferirlo è il ministro ucraino dell’Agricoltura, Mykola Solskyi, in una dichiarazione pubblicata sul sito del suo dicastero. L’attacco ha messo fuori uso una parte significativa dell’infrastruttura di esportazione del Grano del porto di Chornomorsk e secondo gli esperti, ci vorrà almeno un anno per ripristinare le infrastrutture danneggiate.

Le dichiarazioni del ministro arrivano dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato Mosca di aver “deliberatamente” colpito i siti normalmente utilizzati per stoccare grano e altri cereali destinati all’export. Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, almeno 24 siti culturali sono stati completamente distrutti, 523 sono parzialmente danneggiati.

Il punto sul commercio del grano

I Paesi dell’Est limitrofi all’Ucraina – Polonia, Ungheria, Slovacchia, Romania e Bulgaria – hanno chiesto alla Commissione Ue di prolungare il divieto all’import di grano e altri 3 cereali provenienti da Kiev oltre la data del 15 settembre. Ad annunciarlo, il ministro dell’Agricoltura polacco Robert Telus. “Non vedo argomenti sostanziali per la scadenza dell’attuale divieto a metà settembre”.

Nel corso del pomeriggio, il ministero della Difesa russo, citato da Ria Novosti, ha aggiunto che tutte le navi che navigano nel Mar Nero verso i porti ucraini saranno considerate potenziali vettori di carichi militari e dunque coinvolti nel conflitto ucraino come alleati di Kiev. Inoltre – dice il ministero – diverse zone nelle parti nord-ovest e sud-est delle acque internazionali del Mar Nero sono state dichiarate temporaneamente pericolose per la navigazione.

Qui Crimea

Nel frattempo, in mattinata il capo dell’intelligence militare ucraina Kyrylo Budanov ha rivendicato le due potenti esplosioni avvertite in Crimea in una base militare russa: “Un’operazione di successo è stata condotta nella Crimea occupata. Il nemico sta nascondendo l’entità dei danni e il numero delle vittime”. Le autorità russe, e in particolar modo l’esercito, non hanno confermato l’esplosione di munizioni, né hanno spiegato le possibili cause dell’incendio. Nella penisola occupata da Mosca sono 2.225 le persone evacuate a causa dell’incendio scoppiato.  Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, nel corso di una conferenza stampa, ha fatto sapere che il presidente Valdimir Putin è stato informato dell’esplosione.

Redazione

Autore