Tamponi molecolari, antigenici, rapidi, salivari. Da quando è iniziata la pandemia gli italiani hanno conosciuto nuovi termini e anche nuovi test per scovare il Covid. Ma che differenza c’è tra tutti i tipi di tampone? E che livello di certezza possono dare? A spiegarlo è Maurizio Sanguinetti, direttore della microbiologia del policlinico Gemelli.

“Questi test funzionano bene quando i pazienti presentano cariche virali alte, vale a dire quando hanno alte quantità di virus in circolo”, ha detto il microbiologo intervistato dal Corriere della Sera. “È una fase che coincide con i primi giorni di infezione – ha spiegato – Una volta che ha colpito le cellule il Sars-CoV-2 ha bisogno di qualche ora per replicarsi quindi l’infezione non può essere intercettata subito e una negatività al test antigenico può essere una falsa negatività”.

Dunque prima di fare un tampone per avere una risposta certa è bene aspettare almeno 24 ore dalla comparsa dei primi sintomi.

I test antigenici rapidi

Il dottore spiega che i test antigenici rapidi sono meno attendibili rispetto a quelli molecolari ma che sono comunque un ottimo strumento per una strategia di screening ad ampio raggio. Ma i test antigenici rapidi non sono tutti uguali. “Se parliamo di quelli offerti in farmacia hanno un livello basso di sensibilità e diagnosticano l’infezione solo se la carica virale è molto alta. I test eseguiti nei laboratori privati, invece, hanno maggiore affidabilità ma anche in questo caso dipende dalla metodica utilizzata. Nei centri pubblici di microbiologia — come il policlinico Gemelli — per sottoporre a controlli i dipendenti viene offerto un test con una tecnica chiamata “chemiluminescenza” che garantisce buoni risultati. La sensibilità è dieci-cinquanta volte superiore ai test di farmacia che danno risposte rapide, in 5-10 minuti”.

Sanguinetti dice che esistono test rapidi che possono dare risultati abbastanza certi ma sono poco maneggevoli rispetto a quelli che si vendono in farmacia e che possono essere fatti anche a casa dalle persone comuni. “Nei centri ospedalieri sono disponibili test molecolari rapidi, risultati in 30 minuti, ma è difficile metterli sul territorio in quanto non esiste una rete di laboratori pubblici di microbiologia”.

I test antigenici salivari

Come funzionano invece i test antigenici salivari? “La saliva è un campione clinico complesso – continua Sanguinetti – Nei centri di ricerca test basati su questo prelievo vengono sperimentati con buoni risultati. Sono ormai ben sperimentati anche kit salivari molecolari: la saliva viene raccolta in una spugnetta tenuta in bocca per qualche minuto e poi infilata in un contenitore per l’analisi. Buoni risultati anche qui. Al momento è complesso però metterli in campo su vasta scala”.

La differenza tra i test

Dunque tra i vari tipi di test per stanare il Covid ci sono non poche differenze. “Quello molecolare ha come bersaglio l’RNA del virus e permette di amplificarne la presenza a partire da una singola molecola di RNA – continua l’esperto – significa che da una molecola se ne ottengono milioni. Invece il test antigenico rivela solo le proteine del virus presenti nel campione e per questo è meno sensibile”. Ma il medico sottolinea l’importanza del momento del prelievo: meglio se fatto in laboratorio da un tecnico in entrambe le narici per aumentare la sensibilità. “È sufficiente il tampone naso faringeo, eventualmente aggiungere quello faringeo può aumentare la sensibilità”, ha concluso l’esperto.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.