Un risultato storico. Il referendum sulla cannabis promosso tra gli altri da Associazione Luca Coscioni, + Europa, Radicali Italiani, Sinistra Italiana, ha raggiunto in una sola settimana le 500mila firme necessarie, come previsto dalla Costituzione, per indire la consultazione. 

A renderlo noto è stato lo stesso comitato promotore. Un successo dovuto non solo ad un tema, che, è evidente, trova il sostegno di una ampia fascia degli italiani, ma anche dalla recente possibilità di utilizzare firme digitali per sottoscrivere una proposta referendaria.

La raccolta firme sulla cannabis è stata infatti la prima in Italia avvenuta interamente online sul sito referendumcannabis.it.

Il possibile voto si potrebbe tenere nella primavera del 2002, se la proposta supererà il controllo della Corte di Cassazione e il giudizio di ammissibilità della Corte Costituzionale. “È un passo importante di una lunga strada. Restiamo umili. Perché i nemici veri sono stati attenti a non farsi ancora notare”, ha commentato su Twitter Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.

La raccolta firme ovviamente non si fermerà. L’associazione Coscioni ha già fatto sapere che nei prossimi giorni continuerà a lavorare per arrivare a un ulteriore 15 per cento del minimo richiesto, quindi circa altre 75mila firme, “per essere certi di poter consegnare il referendum in Cassazione il 30 settembre”, il termine massimo per presentare le firme raccolte.

L’obiettivo del referendum è quello di modificare, sia sul piano penale che su quello delle sanzioni amministrative, il Testo unico in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope. La proposta del comitato promotore è quella di depenalizzare la coltivazione e di eliminare la sanzione della sospensione della patente di guida e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori oggi prevista per tutte le condotte finalizzate all’uso personale di qualsiasi sostanza stupefacente o psicotropa.

LE POSIZIONI DEI PARTITI – Sul referendum le posizioni dei partiti sono varie. Il Movimento 5 Stelle non si è espresso pubblicamente a favore ma il suo garante Beppe Grillo nei giorni scorsi ha pubblicato un post per sostenere l’iniziativa, invito ripreso da alcuni dei suoi parlamentari. Quanto al leader Giuseppe Conte, ha solo chiarito di essere favorevole all’uso terapeutico della cannabis, che però è già legale.

Nel centrodestra la posizione è molto chiara: Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega sono contrari a ogni forma di depenalizzazione. Unica eccezione in questo senso è il deputato di Forza Italia Elio Vito, molto attivo su Twitter nel difendere il referendum.

Il Partito Democratico ha una posizione ‘particolare’. Pur essendo favorevole alla depenalizzazione, non intende lasciare l’argomento all comitato promotore del referendum. “Massimo rispetto per lo strumento di partecipazione democratica, ma c’è un’attività parlamentare che riguarda molti dei temi toccati dai referendum che sta andando avanti”, ha chiarito in questo senso la posizione del partito Debora Serracchiani, capogruppo del PD alla Camera.

Redazione

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