Riccardo Faggin, 26 anni compiuti a luglio, è morto pochi minuti dopo la mezzanotte di domenica 27 novembre al volante della sua Opel Corsa rossa, mentre stava tornando a casa, in uno schianto violentissimo contro un platano che non gli ha lasciato scampo.

Ma dietro l’ennesimo incidente stradale, l’ennesima vittima della strada, potrebbe esserci una storia diversa. Riccardo e la sua famiglia, che abitano a poco più di un chilometro dal luogo dell’incidente, via Romana Aponense, ad Abano Terme, in provincia di Padova, l’indomani avrebbero festeggiato la sua laurea in Scienze infermieristiche.

Ne erano a conoscenza tutti, sottolinea il Corriere della Sera, tanto che la casa della famiglia Faggin era stata decorata all’esterno con fiocchi rossi in attesa del grande giorno. Eppure, come emergerebbe da fonti dell’Università di Padova, presso la sua facoltà non erano in programma discussioni di tesi: anzi, Riccardo non era affatto in procinto di laurearsi.

Stiamo cercando di capire anche noi che cosa sia accaduto – ha dichiarato il padre del 26enne, Stefano Faggin – è un momento incredibilmente difficile e confuso, abbiate pazienza vi prego, non abbiamo nemmeno la forza di parlare”.

L’informativa contenente l’esito dei rilievi effettuati nella notte di domenica dalla polizia sarà trasmessa a breve alla Procura di Padova: per ora non si esclude alcuna ipotesi, dalla tragica fatalità al gesto volontario del ragazzo.

Secondo quanto riferisce Repubblica, i rilievi dei vigili urbani certificano che sull’asfalto non ci sono segni frenata e che in quel momento non c’erano altri veicoli in transito: la Opel rossa sarebbe uscita di strada in modo graduale con una svolta verso sinistra.

Riccardo viveva assieme ai genitori Luisa e Stefano, titolare di un’azienda di informatica, e al fratello minore, Enrico. Attivo nella parrocchia, dove aveva fatto da animatore nei centri estivi, lo studente dell’Università di Padova era un ragazzo “meraviglioso, solare, estroverso, non si poteva non volergli bene”, racconta al Corriere Sonia, volontaria del patronato che lo conosceva sin da quando era bambino.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.