La Lega Serie A chiede aiuto alla Lega Nord. E il gioco di parole è scontato, sicuramente, ma anche ovvio e naturale. Fatto sta che il Calcio starebbe corteggiando Roberto Maroni a presidente della massima serie dopo le dimissioni di inizio febbraio di Paolo Dal Pino. A riportare l’indiscrezione è La Repubblica. A favore ci sarebbero tutte le big di Serie A, o quasi. Il sistema elettorale prevede che il Presidente venga eletto con la maggioranza qualificata di 14 voti su 20 nelle prime due chiamate e con la maggioranza semplice di 11 voti.

Dal Pino si è dimesso per ragioni perdsnali. Si trasferirà con la famiglia negli Stati Uniti. E il candidato eccellente – due volte ministro dell’Interno con i governi Berlusconi, già governatore della Lombardia, predecessore di Matteo Salvini come segretario della Lega – sarebbe proprio Maroni. Corteggiato in particolare dalle big. A spingere ci sarebbero due amici: il presidente del Milan (squadra che Maroni tifa) Paolo Scaroni e l’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta (che conosce il candidato dai tempi dello stesso liceo classico, l’Ernesto Cairoli di Varese, del candidato). Favorevole sarebbe anche la Juventus.

Lo scorso ottobre Maroni era stato chiamato dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese a presiedere la Consulta per l’attuazione del protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e del caporalato. All’interno del Carroccio al momento Maroni sarebbe più vicino al ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti che al segretario Salvini. Altro punto a suo favore per eventuali e prossime trattative con il governo. I punti da sciogliere tra i due mondi sono soprattutto: il rinvio dei pagamenti Irpef, i ristori anti-crisi, il ritorno negli stadi al 100% della capienza, le resistenze sulle sponsorizzazioni da parte di società di scommesse.

Si terrà oggi la prima assemblea elettiva della Serie A post-Dal Pino. Gli altri nomi emersi e riportati da Il Corriere dello Sport: Walter Veltroni, Pier Ferdinando Casino e Angelino Alfano. Non sarà comunque oggi il giorno della scelta. Le big non vorrebbero bruciare la carta Maroni. Il presidente della Lazio Claudio Lotito corre un’altra corsa: starebbe puntando sul segretario generale della Siae Gaetano Blandini o sul proprietario dell’Atalanta Antonio Percassi – in quel caso dovrebbe essere modificato lo statuto in quanto azionisti o dirigenti delle squadre sono incompatibili a rivestire il ruolo di presidente. “Se nominiamo il nuovo presidente? Non lo so, va chiesto a chi comanda. Io non comando, non decido niente”, ha detto Lotito all’arrivo in Lega stamattina.

Della fronda ostile anche il Presidente dell’SS Napoli Aurelio De Laurentiis: “Il presidente della Lega Serie A non deve essere politico. Qui si sono confuse le funzioni. Il presidente non è uno che deve comandare, deve rappresentare gli interessi e le decisioni di 20 società, che si esprimono attraverso il Consiglio e l’assemblea”, ha detto a Repubblica arrivando all’hotel milanese. “Oggi c’è molto da parlare di come uscire fuori dal pantano dove i precedenti hanno buttato da due anni la Lega in un immobilismo aggravato ancora di più dal Covid. Quello che nessuno vuole capire è una cosa fondamentale, la Lega Serie A è autonoma e indipendente perché finanzia tutto il movimento calcistico. Senza la Serie A non esisterebbe la Figc, non esisterebbe la Lega B, la Lega Pro ma anche qualche altro sport. Commissariamento? Sono boutade buttate lì da qualcuno che ama mostrare i muscoli perché non ce li ha e ha bisogno di dimostrare a non so chi di averceli”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.