Brucia il campo rom di Gianturco, a Est di Napoli. Brucia l’umana compassione. Si infiammano, invece, i populisti dalla soluzione sempre a portata di mano: via tutti. Amen. Nel pomeriggio le baracche che accolgono i cittadini di etnia rom sono state avvolte dalle fiamme, un incendio che ha coinvolto più di cento persone e moltissimi bambini. Neanche il tempo di contare eventuali morti (che per fortuna non ci sono stati) e feriti che i populisti sia di destra che di sinistra si sono indignati e hanno urlato le loro idee.

«Da anni denuncio la gravità della situazione di degrado che si registra nell’area Est di Napoli, con la richiesta frequente di interventi da parte del ministro Lamorgese, oltre che di Regione e Comune, per lo sgombero di accampamenti abusivi e di campi rom – ha dichiarato il consigliere regionale della Lega Severino Nappi, che purtroppo si è adeguato ai “temi caldi” del partito di Salvini – Si tratta di vere e proprie “bombe a orologeria” che tornano al centro dell’attenzione soltanto quando esplodono. Non serve a nulla indignarsi e mostrare preoccupazione dopo che si è registrato il peggio – ha concluso – Occorre invece attivarsi subito con gli sgomberi e la riqualificazione di zone che vanno strappate all’illegalità e all’abbandono. Non c’è altra soluzione».

Quindi, cosa ne facciamo di chi è nato dalla parte sbagliata del mondo e cerca disperatamente un posto che lo salvi dal suo destino? Lo bruciamo? Per fortuna non tutti sono di questo avviso. E così ieri, dopo l’incendio divampato nell’ex Mercato Ortofrutticolo, 50 persone che risiedevano nel campo rom sono state sistemate presso l’ex scuola Grazia Deledda. Una sistemazione che, spiega l’assessore comunale al Welfare, Luca Trapanese, è «una prima risposta di emergenza per i soggetti più fragili, nuclei familiari con anziani, minori e pazienti oncologici ai quali abbiamo offerto posti letto e pasti. Altre 80 persone sono invece ancora da collocare, in queste ore stanno entrando nei luoghi dell’incendio per cercare di recuperare le loro cose che si sono salvate dalle fiamme».

Chi sa cosa ne pensa di questa soluzione il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli. «Il campo rom di Gianturco come gli altri campi rom sono bombe ambientali e sociali. Non c’è alternativa allo smantellamento visto che sono tutti luoghi dove l’illegalità, la criminalità, la violenza (soprattutto sui minori) e la devastazione ambientale dilagano – ha tuonato –Bisogna avere il coraggio una volta e per tutte di smantellarli tutti. Ogni rogo tossico poi oltre a distruggere il territorio intossica e avvelena i terreni e gli abitanti delle zone limitrofe. Il risultato sarà anche un duro colpo alle ecomafie».

Illegalità, criminalità, ecomafie sono tutti argomenti attuali, reali e… che fanno “like”. Invece a quanto pare cento bambini che hanno rischiato di morire vivi non interessano a nessuno. Molto più facile giocare sull’esasperazione della gente che, comprensibilmente avvilita da una politica inefficiente, è pronta a scendere in piazza. Meglio fare leva sulla paura dell’altro, e lasciar bruciare la solidarietà e l’umana compassione. Queste sconosciute.

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Giornalista napoletana, classe 1992. Affascinata dal potere delle parole ha deciso, non senza incidenti di percorso, che sarebbero diventate il suo lavoro. Segue con interesse i cambiamenti della città e i suoi protagonisti.