Alberica Filo della Torre, appartenente al ramo dei conti di Torre Santa Susanna della nobile famiglia napoletana Filo, è stata suo malgrado protagonista di uno dei casi di cronaca nera più dibattuti degli anni ’90. Dedita alla filantropia e alla beneficenza, nata a Roma nel 1949, Alberica era figlia della duchessa Anna del Pezzo di Caianello e del contrammiraglio Ettore della Torre di Santa Susanna.

La mattina del 10 luglio del 1991, il suo corpo viene ritrovato steso a terra inerme in camera da letto della sua residenza romana, nel quartiere dell’Olgiata, nord della città. La testa avvolta in un lenzuolo insanguinato. Colpita da un oggetto e poi strangolata. Di lì a poche ore si sarebbe dovuta celebrare la festa per il decimo anniversario di matrimonio con il costruttore Pietro Mattei.

I primi a trovare il corpo sono la domestica e il marito della contessa, in compagnia della figlia Domitilla. Il corpo della contessa riverso a pancia in giù, dalla stanza m,ancano alcuni gioielli. Sul posto accorrono le forze dell’ordine e Michele Finocchi, amico di famiglia e funzionario del Sisde.

Senza testimoni, le indagini si rivelano complicate. All’inizio i sospetti si concentrano su Mattei per poi abbandonare la pista e richiedere l’esame del Dna per altri due individui. Roberto Jacono, figlio dell’insegnante privata dei figli della donna, affetto al alcuni problemi comportamentali, e l’ex cameriere della casa, Manuel Winston Reyes. Le analisi scagionano entrambi. Da qui in poi per vent’anni vengono dibattute le piste più disparate.

Quando esplode lo scandalo dei fondi neri del Sisde viene coinvolto l’amico Michele Finocchi e i servizi segreti. Anche qui nulla di fatto. Poi arriva il turno di Franklin Yung, finanziere di Hong Kong e vicino di casa all’Olgiata. Niente.

Il colpevole (spoiler)

Il caso viene riaperto molti anni dopo, nel 2007, quando il marito della contessa Pietro Mattei chiede ulteriori analisi, facendo affidamento alle nuove tecniche investigative. Le prove del Dna questa volta inchiodano Manuel Winston Reyes, domestico filippino, licenziato dalla contessa. Un magistrato recupera le registrazioni delle telefonate in cui l’uomo tratta con un ricettatore la vendita dei gioielli rubati.

Il domestico intanto si era sposato, aveva avuto una figlia e l’aveva chiamata Alberica come la contessa. “Mi sono tolto un peso che mi portavo dietro da vent’anni, scusatemi”, le sue parole il giorno dell’arresto, il primo aprile del 2021. Reyes era andato alla villa per convincere la contessa a ri-assumerlo. E invece la situazione era degenerata. La rapina va in prescrizione, la condanna per omicidio con rito abbreviato. Il 9 ottobre la sentenza definitiva: 16 anni di carcere.

Pietro Mattei è morto nel gennaio 2020. Manuel Winston Reyes è stato scarcerato. Tra buone condotte, indulti e pene esigue ha scontato dieci anni di galera. “Voglio la mia vita di uomo libero e la mia giustizia. Sono molto emozionato, non so dire nulla, per ora. Arriverà il tempo”, ha detto. “So che stanno soffrendo, ma non posso ridar loro la felicità”

Il 30 gennaio 2012 è stata fondata su iniziativa di Pietro Mattei, Domitilla Mattei e Manfredi Mattei, la Fondazione Alberica Filo della Torre che si prefigge lo scopo di ricordare la lotta per la verità e la giustizia.

Redazione

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