Non ci sarà nessun ballottaggio in Romania perché la Corte costituzionale ha annullato l’esito del primo turno delle elezioni presidenziali, dello scorso 24 novembre, a causa di possibili ingerenze russe. La decisione arriva a due giorni dal voto del secondo turno, in programma domenica 8 dicembre, tra la candidata filo-europea Elena Lasconi e il rivale di estrema destra Calin Georgescu, che al primo turno ha ottenuto il numero più alto di consensi, il 22,9%.

Elezioni Romania, la decisione della Corte costituzionale

Il voto dovrà dunque essere ripetuto. La decisione senza precedenti è arrivata dopo che mercoledì il Presidente Klaus Iohannis aveva dichiarato che la Russia ha condotto una vasta campagna che comprendeva migliaia di account sui social per promuovere il vincitore Calin Georgescu su piattaforme come TikTok e Telegram. Documenti riservati sulla sicurezza rivelerebbero presunte ingerenze straniere.

In un articolo pubblicato ieri dal Riformista, Sandro Gozi, europarlamentare di Renew Europe, si è soffermato sulla campagna elettorale, soprattutto social, di Georgescu. Nonostante le regole della piattaforma vietino la pubblicità politica diretta – scrive Gozi -, Georgescu ha beneficiato di contenuti coordinati, prodotti e amplificati da influencer, senza trasparenza sulle fonti di finanziamento o sulla natura politica dei messaggi diffusi.

La campagna di Georgescu e il ruolo degli influencer

La sua campagna #balanceandverticality ha totalizzato 2,4 milioni di visualizzazioni, con influencer che descrivevano Georgescu senza nominarlo esplicitamente ma seguendo uno script evidentemente orchestrato. Parallelamente l’assenza di un’etichettatura chiara per i contenuti politici, la mancata regolamentazione delle attività degli influencer e la diffusione di messaggi “non esplicitamente politici” hanno permesso la propagazione di messaggi finalizzati a influenzare l’esito elettorale. Inoltre la pubblicità politica al di fuori dei social media, spesso priva di trasparenza e di regolamentazione, ha contribuito ulteriormente a falsare il panorama elettorale. Questi eventi dimostrano quanto sia urgente rafforzare gli strumenti normativi europei per garantire la trasparenza e l’equità dei processi elettorali, proteggendoli dalle interferenze esterne e dalla manipolazione algoritmica.

Redazione

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