Il golf protagonista nella Capitale
Ryder Cup: a Guidonia il migliore spot per Roma Expo2030
La più importante competizione golfistica al mondo, la sfida storica tra Europa e Stati Uniti (l’unica competizione in cui l’Europa da sempre veste la stessa maglia e gioca per lo stesso obiettivo) per la prima volta si svolgerà in Italia dal 29 settembre al 1° ottobre.
Probabilmente non è mai successo che ci fosse chi è disposto a pagare 5mila euro a notte per un soggiorno a Guidonia. Eppure queste erano le cifre che si aggiravano ieri tra gli appassionati di golf ritardatari alla spasmodica ricerca di una stanza in cui soggiornare per assistere almeno ad una delle giornate delle Ryder Cup. La più importante competizione golfistica al mondo, la sfida storica tra Europa e Stati Uniti (l’unica competizione in cui l’Europa da sempre veste la stessa maglia e gioca per lo stesso obiettivo) per la prima volta si svolgerà in Italia dal 29 settembre al 1° ottobre.
Ma nei dintorni del “Marco Simone Golf & Country club” il clima che si respira è già quello febbrile dei grandi eventi sportivi. Il Team Europe, che ha tra i suoi vice capitani anche i fratelli Edoardo e Francesco Molinari, idoli del golf italiano, ieri ha provato il campo e in conferenza stampa ha annunciato le prime stoccate a distanza verso gli avversari a stelle e strisce.
Perché ferme restando le inviolabili e sacre regole del gioco del golf scolpite sulla pietra a St Andrews, in Scozia, e che normano ogni competizione golfistica dal più piccolo golf club del mondo fino alla finale del torneo più prestigioso, alla Ryder cup il tifo è senza esclusione di colpi.
Lo vedremo quando si entrerà nel vivo della sfida, da venerdì alle 7.35 con il primo scontro a coppie, ma già ieri mattina alle 10 il tanto pubblico che attendeva l’arrivo della squadra europea ha fatto vibrare il terreno quando è arrivato il numero 2 al mondo, il nordirlandese Rory Mcllroy.
I prezzi alle stelle dei pernottamenti a Guidonia la dicono lunga sul prestigio e il richiamo internazionale di questa sfida biennale, che si disputa ogni due anni e alternativamente una volta sul suolo europeo e l’altra su quello americano. Il pubblico presente sul campo sarà relativamente ristretto, circa 50mila persone ogni giorno; mentre da casa saranno centinaia di milioni i telespettatori che da ogni parte del mondo avranno gli occhi puntati sull’Italia. Un grande spot anche per la candidatura di Roma ad Expo 2030: mostrare una buona capacità organizzativa per un evento globale come questo, potrebbe essere un buon viatico verso l’assegnazione.
L’indotto economico è gigantesco. Il dato più eclatante è quello della pioggia di euro portati dalle prenotazioni nelle strutture ricettive da ogni parte del mondo. Gli hotel extralusso e di lusso di Roma sono totalmente pieni da tempo. Ma la valanga di prenotazioni ha travolto anche le strutture extra alberghiere classiche e gli hotel inferiori alle quattro stelle che ospiteranno, tra gli altri, anche le migliaia di lavoratori coinvolti direttamente e indirettamente nella manifestazione. E anche nel centro della Capitale le strutture ricettive “hanno registrato il tutto esaurito – ha sottolineato il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli -. Quando c’è un evento così importante, le presenze si espandono a macchia d’olio e anche le strutture che normalmente non sono piene, adesso registrano il tutto esaurito”.
Dopo otto anni di attesa, dunque, ci siamo. La Ryder Cup (voluta tenacemente dai governi Renzi e Gentiloni) è pronta a partire e Roma prova a mostrarsi al mondo al massimo del suo splendore. Portando con sé cambiamenti ed evoluzioni che resteranno anche per il futuro. Ad esempio, da 19 anni il Comune di Roma lavorava per il raddoppio della via Tiburtina nei sette chilometri tra Ponte Mammolo e la rotatoria di via Marco Simone. L’intervento è finalmente terminato e grazie all’accelerazione imposta dalla Ryder, sabato scorso il sindaco Roberto Gualtieri ha potuto sorridere al taglio del nastro inaugurale.
Perché i grandi eventi sono così: fanno bene allo sport e piacciono agli appassionati, ma nutrono anche l’immagine di un Paese e, se ben gestiti, fanno da traino per il futuro di una comunità. Prendere nota per il futuro, nella città che qualche anno fa ha incredibilmente rinunciato all’opportunità di ospitare le Olimpiadi. Mai più.
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