La soluzione di Matteo Salvini per la corsa al Quirinale potrebbe essere Sabino Cassese. La notizia è stata data dal quotidiano Il Foglio. Il segretario della Lega questo pomeriggio si sarebbe recato nella casa romana del professore Cassese ai Parioli. “La soluzione può essere vicina”, aveva anticipato il leader del Carroccio nel pomeriggio. Le Lega, nel giro di pochi minuti dalla pubblicazione della notizia, ha smentito l’incontro. Alle 19:00 ha convocato una riunione con deputati e senatori. La terza votazione, iniziata stamane alle 11:00, si è conclusa con 412 schede bianche, 123 voti per Sergio Mattarella, 114 per Crosetto, 61 Paolo Maddalena e 52 Pierferdinando Casini.

Da domani il quorum passa alla maggioranza assoluta, 505 preferenze, dopo i primi tre giorni ai due terzi dell’Assemblea. Non è escluso che stasera ci possa essere un vertice congiunto centrodestra-centrosinistra: il segretario del Partito Democratico Enrico Letta avrebbe chiesto di incontrare Salvini. Il leader dem ha rimandato al mittente, senza mezzi termini e con un tweet, la candidatura della Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati a Presidente della Repubblica ventilata a partire da ieri pomeriggio.

“Proporre la seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto”. Dello stesso avviso il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e quello di Italia Viva Matteo Renzi. Quest’ultimo si era detto disponibile ad attuare un “contro-blitz”, con un’altra candidatura, in caso dell’opzione Casellati. I leader del centrodestra, ieri pomeriggio, in una conferenza stampa con i leader Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani avevano proposto una rosa di tre nomi: Nordio-Moratti-Pera, che al momento sembrano fuori gioco.

Lo stallo al momento è ancora quasi totale. Le trattative ancora febbrili. Sabino Cassese è una delle personalità costantemente tirate in ballo per la corsa al Quirinale, da anni ormai. A questo punto delle trattative, alla vigilia della votazione che farà abbassare il quorum aumentando sensibilmente le probabilità di elezione del 13esimo Capo dello Stato, il suo nome è un colpo a sorpresa. Cassese, classe 1935, è stato ministro della Funzione Pubblica nel governo Ciampi, giudice emerito della Corte Costituzionale, editorialista de Il Foglio e Il Corriere della Sera.

Di recente aveva parlato in un’intervista al quotidiano La Stampa dell’ipotesi di un trasferimento del Presidente del Consiglio Mario Draghi da Palazzo Chigi al Quirinale. “È la prima volta che accadrebbe ma è una cosa banale, non ha nulla di peculiare – aveva assicurato parlando di una fase delicatissima per via di un parlamento molto frammentato – A quel punto scriverebbe una lettera all’attuale capo dello Stato e darebbe le dimissioni da presidente del Consiglio dei ministri e il ministro più anziano assumerebbe immediatamente le temporanee funzioni di presidente del Consiglio. Passerebbe qualche giorno, il tempo necessario per preparare il suo discorso e dopo aver giurato e aver pronunciato il suo messaggio, il nuovo capo dello Stato assumerebbe le sue funzioni, aprirebbe le consultazioni e deciderebbe le sorti del governo del quale faceva parte. Ben altre sono le peculiarità di questa fase…”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.