“Stamattina è accaduto qualcosa che va veramente oltre la mia vicenda e che credo debba allarmare tutti voi, senza distinzione di appartenenza partitica o politica”. E’ l’inizio del discorso in Senato della ministra del Turismo Daniela Santanchè, nel corso della usa informativa a Palazzo Madama sui fatti rilevati dalla trasmissione Report e relativi ad alcune presunte irregolarità delle aziende Visibilia e Ki Group.

Una campagna di vero e proprio odio nei miei confronti” spiega la ministra che nel precisare “innanzitutto sul mio onore che non sono stata raggiunta da nessun avviso di garanzia e ho chiesto per scrupolo ai miei avvocati di verificare e non è emerso nulla, ho anche estratto il certificato dei carichi pendenti in cui risulta che non ci sono annotazioni per qualsivoglia procedimento nei mie confronti”, rende noto quanto pubblicato nell’edizione del 5 luglio da quotidiano Il Domani che “afferma con dovizia di particolare che sarei indagata, sia pure ‘segretamente’, e snocciola informazioni mescolando dati noti e altri oscuri senza indicare alcuna fonte”.

“Delle due l’una: o questo giornale mente sapendo di mentire e sceglie questo giorno, quello del mio  intervento in aula, per colpire un ministro del governo contro cui giornalmente si scaglia. Oppure prendo anche in considerazione questa ipotesi: Il Domani ha avuto notizia che io, sottolineo, non ho e che nessuno potrebbe lecitamente avere. Sarebbe questa una ipotesi ancora più grave della prima tale da mettere in subordine quanto ho in animo di illustravi e di rendere invece necessaria una comune azione del Senato contro queste sporche, schifose pratiche. Quelli che si definiscono attacchi vergognosi, calibrati nel tempo e nei modi per rendere impossibile una risposta puntuale”.

Il Domani – aggiunge – vuole alzare l’asticella quando stanno invece per cadere le incredibili accuse dei giorni precedenti. Vi chiedo accoratamente di reagire a questa pratica che oggi tocca a me e domani potrebbe colpire qualsiasi cittadino, politico e non politico. Esporrò comunque tutte le informazioni che mi avete richieste specificando che vi avrei detto se avessi ricevuto un avviso di garanzia”.

Oggi più che dare risposte sono io che dovrei chiederne. Ma è normale che un ministro della Repubblica legga che, secondo un giornale, sarebbe indagato. E’ un Paese normale quello in cui un giornalista può scrivere cose secretate e ignote alla diretta interessata? Chiuderemo entrambi gli occhi su questa pratica? Se non fosse per il rispetto che porto per quest’aula chiuderei io qui il mio intervento”.

“Ringrazio per la solidarietà i ministri e la presidente del Consiglio”, dice in Aula al Senato il ministro per il Turismo, Daniela Santanchè, nel corso della sua informativa. Mentre parla in Senato ha alla sua destra l’ex presidente del Senato, attuale ministro per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa Elisabetta Casellati, poco dopo il titolare del Viminale, Matteo Piantedosi. A sinistra della Santanchè siede il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, che ascolta a braccia conserte l’informativa.

Riguardo alla presunte accuse, spiega: “Non ho mai avuto partecipazione nel settore dell’alimentare biologico, come molti media hanno raccontato, la mia partecipazione in Ki Group non ha mai superato il 5%. Sono qui per bloccare la strumentalizzazione politica” che è stata fatta su questa vicenda, “voglio difendere l’onore mio e di mio figlio”.

Poi aggiunge: “Non mi sono mai appropriata di nulla che non mi appartenesse e non ho mai abusato delle posizione apicali nelle aziende. Sfido chiunque a dimostrare il contrario. A fronte delle notizie di compensi stratosferici da Ki Group, nel triennio 19-20-21 ho incassato una media di 9mila euro l’anno, 27mila lordi in totale”. Santachè si dice “fiera di aver dato lavoro a tante persone” perché dopo la crisi del Covid “molti imprenditori – sottolinea – hanno lottato per tenere in piedi le loro aziende, così come ho fatto io. Io credo nelle cose che faccio: non mi sono mai nascosta e ho messo in gioco l’intero mio patrimonio personale”.

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