“A seguito delle osservazioni di Silvio Berlusconi sull’Ucraina abbiamo deciso di annullare le nostre giornate di studio a Napoli. Il supporto per l’Ucraina non è facoltativo”. Così il capogruppo dei Popolari Europei Manfred Weber via Twitter. “Antonio Tajani e Forza Italia hanno il nostro sostegno e proseguiamo la collaborazione con il governo italiano sui temi dell’Ue”, aggiunge Weber

Cinque giorni fa l’uscita pubblica di Silvio Berlusconi contro Volodymyr Zelensky dopo aver votato per le regionali quando il Cav dichiarò che se si fosse trovato al posto della Meloni non sarebbe andato a Bruxelles per incontrare il presidente dell’Ucraina, soffermandosi sull’azione militare del suo Paese nel Donbass.

Parole che avevano scatenato subito delle reazioni. Berlusconi così ha cercato di aggiustare subito il tiro: “Guardiamo ai fatti. Noi abbiamo sempre sostenuto il popolo ucraino, abbiamo sempre votato in Italia e in Europa senza esitazioni e tentennamenti il sostegno all’Ucraina con l’invio di finanziamenti e di armi. Io sono sempre stato e sto dalla parte del popolo ucraino e della pace. La mia speranza è quella che si possa trovare presto una soluzione diplomatica a questa guerra molto pericolosa per tutti noi. Ho semplicemente suggerito un grande piano Marshall dell’Occidente per la ricostruzione dell’Ucraina, come possibile via diplomatica per mettere fine a questo conflitto voglio ripeterlo, molto pericoloso per tutti noi”.

Una correzione che non è servita più di tanto. E oggi alle parole di Weber hanno replicato con una nota i presidenti dei gruppi parlamentari di Forza Italia di Senato e Camera, Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo: “Forza Italia non ha mai lasciato alcun margine di ambiguità sulla crisi ucraina – come tra l’altro egli stesso riconosce – e il presidente Silvio Berlusconi ha chiarito a più riprese, e ancora pochi giorni fa a seguito proprio di una dichiarazione del Ppe, che non ha mai inteso venir meno all’impegno preso nel sostenere l’Ucraina, quindi non deviando in alcun modo dalla linea del partito”, si legge nella nota.

Ronzulli e Cattaneo chiedono a Weber un chiarimento: “Ci auguriamo, innanzitutto come italiani, il chiarimento del malinteso e un ravvedimento di Manfred Weber, al quale chiediamo di non intervenire più. Il tema non è unicamente l’annullamento degli ‘Study days’, facendo un torto non solo a un partito ma ad un Paese, l’Italia, ma anche la volontà di entrare nella vita interna di un partito, imponendo o escludendo i leader dello stesso. Questo è inaccettabile”.

“Berlusconi è Forza Italia. Forza Italia è Berlusconi”, ha invece commentato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, aggiungendo: “Non condivido la decisione di rinviare la riunione di Napoli. Anche perché Berlusconi e Forza Italia hanno sempre votato come il Ppe sull’Ucraina come dimostrano gli atti del Parlamento europeo“.

La riunione era in programma a Napoli il prossimo giugno e prevedeva la partecipazione, tra gli altri, anche della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola (tutti membri del Ppe). Questa settimana però è montata sempre più l’ira all’interno dei popolari, specialmente tra le forze politiche di centrodestra dell’est Europa, contro Berlusconi, reo di aver dato alla stampa italiana una versione delle cause della guerra in Ucraina.

Già martedì una decina di delegazioni avevano chiesto esplicitamente a Weber di stigmatizzare le parole del leader di Forza Italia. Ma non è bastato e alcuni avevano anche minacciato di boicottare le giornate di studio in programma a Napoli. Così oggi è arrivato l’annuncio dell’annullamento dell’evento.

Riccardo Annibali

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