“Da qui a uno o due mesi rischiamo di dover richiudere le scuole“. E’ l’allarme lanciato dal governatore della Campania Vincenzo De Luca, preoccupato dall’aumento dei contagi di covid-19, soprattutto nell’area napoletana e in ambito scolastico. Nella consueta diretta social del venerdì arriva un nuovo appello alla vaccinazione, soprattutto dopo quanto accaduto nei giorni scorsi in una scuola partenopeoa.

“Abbiamo avuto una scuola comprensiva di Qualiano con 24 alunni positivi e 6 nel personale scolastico. L’abbiamo chiusa, abbiamo fatto il tracciamento dei contatti e il 60% dei positivi ha contatto con persone non vaccinate, questo dato deve cominciare a preoccuparci” ha sottolineato De Luca. “Noi abbiamo avuto grande rigore – ha aggiunto- cercato di spegnere tutti i focolai, messo in campo una campagna capillare per la vaccinazione e con questo sforzo abbiamo riaperto a metà settembre tutte le scuole, ma se rimangono centinaia di persone non vaccinate, genitori che non si vaccinano e contagiano i bambini che contagiano i compagni di scuola, vediamo crescere il contagio e da qui a uno o due mesi rischiamo dover richiudere le scuole”. Poi l’invito ai genitori: “L’anno scorso le mamme no Dad manifestavano per la riapertura, invito ora tutti ad attivarsi per persuadere chi non si è vaccinato a farlo per non chiudere” perché “dal tracciamento familiare è emerso che il 60% dei positivi trovati, non era vaccinato”.

De Luca commenta l’aumento dei contagi registrato negli ultimi giorni in Campania. Un aumento che “non ha una ricaduta sui ricoveri ospedalieri” ma “questo dato deve cominciare a preoccuparci. Nella settimana tra il 9 e il 15 ottobre abbiamo avuto un numero di positivi di 1.723 unità. Nella settimana appena terminata, 16-22 ottobre, 2.228 positivi, cioè 500 positivi in più“. “Il dato preoccupante è questo – ha aggiunto -, che passiamo da un tasso di positività che due settimane fa era del 3,4%, oggi è del 4,4%. Questo vuol dire che siamo di fronte a una tendenza lenta, ma percepibile, all’aumento dei contagi”.

“Abbiamo – ha rassicurato – un alto numero di vaccinati e quindi non abbiamo una ricaduta forte sui ricoveri ospedalieri, ma c’è da preoccuparci. Noi abbiamo chiuso la porta al virus ma avere tante persone non vaccinate significa che la porta è socchiusa. Se qualcuno tiene socchiusa la porta rischia di fare un danno immenso rischiando anche di far entrare le varianti come quella della Gran Bretagna in cui si e’ diffusa una sub variante che nel giro di poche settimane può arrivare in Italia. Ci sono aumenti anche in Belgio, Francia, Russia, nessun paese rimane isolato e chi non si vaccina compie un atto di irresponsabilità”.

De Luca farà oggi “la terza dose. Nei prossimi mesi probabilmente tutti dovranno fare la terza dose. Farò la terza dose senza picnic a Trieste a fare non si sa che. Terza dose per il personale sanitario, terza dose tra qualche mese per il personale scolastico, poi vedremo per tutte le altre fasce d’età”.

Covid, ricovero in ospedale: al Cotugno il 92% è no vax

A fare il punto sulla situazione ricoveri al Cotugno, ospedale napoletano rifermenti per le malattie infettive e, negli ultimi 18 mesi, per l’emergenza covid, è il direttore generale Maurizio Di Mauro, intervenuto su Radio Crc nella trasmissione Barba & Capelli condotta da Corrado Gabriele. “La situazione al Cotugno è stazionaria, abbiamo un numero di posti letto occupati intorno al 60%. Si conferma il calo della tensione ma oltre il 92% delle persone ricoverate da noi sono non vaccinate: si vede chiaramente l’importanza del vaccino. C’è un calo dell’immunità nel tempo, questo avviene con molti vaccini che richiedono un richiamo. Non abbiamo avuto casi gravi di reinfezioni a soggetti con due dosi, quindi una certa copertura rimane. Ma c’è esigenza di terza dose per alcune persone. Dobbiamo evitare ricadute nell’emergenza che, come vediamo in altre parti del mondo, può avvenire. Vaccinarsi ma continuare anche a fare attenzione con mascherine e distanziamenti”.

 

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