Soglie più basse di Rt, l’indice che indica la velocità di riproduzione del virus, e stretta nei weekend per evitare che la curva dei contagi torni prepotentemente a salire. Il Governo è a lavoro per il nuovo Dpcm (quello attuale è in vigore fino al 15 gennaio) e per stabilire i nuovi colori delle regioni dopo la stretta natalizia dal 24 dicembre al 6 gennaio.

Il premier Giuseppe Conte ha convocato nella mattinata del 3 gennaio i capi delegazione dei partiti di maggioranza (Pd, Italia viva, M5S e Leu). Collegati in videoconferenza anche il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, il ministro della Salute Roberto Speranza e i membri del Comitato tecnico scientifico.

LA PRIMA IPOTESI – Un provvedimento ponte che sia valido dal 7 al 15 gennaio (ovvero tra quando scade il decreto natale e quando cessa la validità del Dpcm attualmente in vigore) e che contenga misure valide a livello nazionale, indipendentemente dalle fasce di colore nazionale. E’ questa, secondo quanto si apprende al termine del vertice tra il Governo e il Cts, una delle ipotesi alla quale lavora il Governo.

La cabina di regia si riunirà venerdì 8 gennaio ma nei giorni precedenti sono previsti vertici e incontri per studiare una “zona gialla rafforzata” da far partire giovedì 7 gennaio. L’idea è quella di continuare con una serie di restrizioni (chiusura bar, ristoranti e centri commerciali) almeno nel weekend con l’obiettivo di evitare assembramenti e attenuare l’aumento dei casi registrato negli ultimi giorni e dovuto principalmente allo shopping natalizio che ha riversato nelle strade di tutta Italia migliaia di persone fino al 23 dicembre scorso.

In attesa di appurare gli effetti del lockdown natalizio (da una parte i limiti agli spostamenti, dall’altra i ritrovi in casa con familiari e amici), dal 7 gennaio è in arrivo una nuova ordinanza del ministero della Salute guidato da Roberto Speranza.

L’idea è quella di ridurre l’indice Rt che oggi prevede zona arancione per le regioni che hanno un Rt superiore a 1,25 e zona rossa per quelle con Rt da 1.5.

A rischio zona arancione, in base al monitoraggio delle ultime due settimane, Calabria, Liguria e Veneto. In bilico anche Lombardia, Puglia e Basilicata. Ballano sotto la soglia di Rt 1 Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche).

Rinviata al 18 gennaio l’apertura degli impianti sciistici mentre palestre e piscine per il momento resteranno chiuse.

Redazione

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