«Non vogliamo essere la nuova Terra dei Fuochi della Campania». È il grido di cittadini e amministratori locali della Piana del Sele che ieri mattina hanno presidiato il sito di Persano, a Serre, dove è atteso l’arrivo dei rifiuti provenienti dalla Tunisia. La nave è arrivata da giorni al porto di Salerno ma le proteste hanno rallentato l’iter previsto dalla regione guidata da Vincenzo De Luca.

Il comitato cittadino organizzatore del presidio ha elencato i motivi per i quali il territorio è contrario allo sversamento del carico proveniente dal nord Africa: «C’è il rischio di un disastro ambientale, di un deprezzamento delle abitazioni e danno alle attività commerciali. L’oasi naturalistica Wwf di Persano, regno della lontra, sarebbe avvelenata e deturpata, anche a livello di immagine, con le migliaia di tonnellate di rifiuti presenti sul territorio. Sussisterebbe il rischio concreto di inquinamento delle acque. I fiumi Sele e Calore potrebbero diventare fogne a cielo aperto, inquinando anche il mare della costa a Sud di Salerno, con rischi per la balneazione».

A rassicurare la popolazione, che teme l’arrivo di rifiuti pericolosi, è stato il vice presidente della giunta regionale campana nonché assessore all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola: «Si tratta di un ‘sacrificio’ molto limitato, molto ragionevole e che non giustifica tanti allarmismi. Stiamo parlando – ha spiegato – di rifiuti ingombranti, plastica, in piccola parte ferrosi, carta e cartone. Non ci sono organici e quindi non c’è né un problema di esalazioni e miasmi, né un problema di percolato che sono le due criticità classiche della gestione dei rifiuti».

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.