La gestione dell’ambiente in città
Emergenza rifiuti infinita, Napoli sommersa dalla spazzatura

Napoli è sommersa dalla spazzatura, nonostante il Comune rientri tra le grandi città che hanno speso di più per la gestione dei rifiuti. Tra poco più di un mese il nuovo sindaco dovrà fare i conti anche con le tonnellate di immondizia in arrivo da Roma per volontà di Luigi de Magistris. Ed è proprio agli aspiranti sindaci che il Riformista ha voluto chiedere come intendono affrontare uno dei problemi più gravi della città.
L’ex pm anticamorra Catello Maresca rivela il suo progetto e assicura di portarlo a termine in due anni: «Il nostro obiettivo è fare di Napoli una città a rifiuti zero che riesca a dare nuova vita ai residui solidi urbani e riutilizzi tutto ciò che si produce. I rifiuti non devono più essere un costo per i portafogli dei napoletani, ma un’opportunità, per questo il ciclo dei rifiuti deve iniziare e finire sul nostro territorio – spiega il candidato sostenuto da una coalizione di centrodestra – Noi vogliamo invertire la rotta tracciata disastrosamente in questi anni dalla sinistra e ci prendiamo l’impegno di portare nell’arco di due anni al 50% la raccolta differenziata, adesso ferma al palo. Per farlo serve un piano concreto di smaltimento che preveda la realizzazione di impianti sostenibili e moderni».
Non detta tempi certi, invece, Antonio Bassolino nell’indicare la strada che intende seguire: «Sarà necessario intervenire per definire un nuovo servizio che contenga tutti i segmenti, dalla raccolta allo spazzamento, fornendo l’Asìa di un parco macchine adeguato e riordinando tutti gli interventi nei singoli quartieri della città – afferma Bassolino – Altro tema rilevante è il riempimento della pianta organica dell’azienda partecipata. Occorre costituire un corretto tavolo di concertazione con le organizzazioni sindacali. Infine, Asìa potrà rispondere alle esigenze della città soltanto quando avrà definito anche gli investimenti industriali, tali da consentire la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti».
Nuove tecnologie e riorganizzazione dell’azienda specializzata nel settore dei rifiuti sono, invece, i capisaldi della strategia del candidato sostenuto da una coalizione di centro sinistra Gaetano Manfredi: «Napoli deve smaltire qui l’umido che producono i cittadini, portarlo fuori regione ha costi enormi. Bisogna realizzare nuovi impianti e ammodernare quelli già esistenti – scrive nel suo programma l’ex rettore della Federico II – Per migliorare la percentuale di raccolta differenziata appare necessaria la riorganizzazione dei servizi di spazzamento e raccolta dei rifiuti che non può essere disgiunta da una riorganizzazione dell’azienda pubblica del Comune. Sarà necessario migliorare i sistemi di conferimento dei rifiuti differenziati, con progetti innovativi basati sull’impiego di tecnologie e metodi avanzati, che portino anche a una tracciabilità dei conferimenti e quindi a una tassazione più puntuale».
La candidata Alessandra Clemente rivendica le politiche della giunta del sindaco uscente Luigi de Magistris, della quale è stata assessore fino a poche settimane fa, e annuncia nuove assunzioni e la presenza di un team di esperti: «Il livello della differenziata è raddoppiato negli ultimi 5 anni, dal 2015 al 2017, abbiamo avuto il maggiore incremento di raccolta differenziata d’Italia. Dove c’è il porta a porta la differenziazione raggiunge l’80% e abbiamo la necessità di estenderla con tempestività a tutto il territorio comunale – afferma la Clemente – Ci siamo dotati di un piano di lavoro, redatto con un team di esperti, per essere già operativi dal giorno successivo all’insediamento: interverremo in maniera più puntuale nel servizio di spazzamento e procederemo con nuove assunzioni: in Asia, negli ultimi tre anni, 600 lavoratori sono andati in pensione e non sono stati rimpiazzati: l’amministrazione attuale ha già approvato il piano di fabbisogno dell’azienda e noi procederemo con un bando di assunzione».
© Riproduzione riservata