Dopo le tante promesse di una “riqualificazione urbana” per Bagnoli, che avevano fatto sperare i cittadini in una svolta per l’area a Ovest di Napoli, il primo progetto che si avvia verso la realizzazione è la trasformazione in carcere dell’ex caserma Battisti, abbandonata ormai da tempo, ma che negli anni ’80 ospitò l’aula bunker nella quale si tenne il processo a Raffaele Cutolo.

La decisione è stata presa con un protocollo quadro firmato nel 2019 dagli allora ministri della Difesa, Elisabetta Trenta, e della Giustizia, Alfonso Bonafede. Cinque milioni di euro per la riconversione, da rudere a carcere per detenute madri o minori. A febbraio dell’anno scorso la firma dell’accordo finale tra i ministeri con l’ok del dicastero della Cultura.

“È impensabile costruire proprio qui un carcere, significherebbe sottoporre di nuovo i cittadini a disagi ed è inconciliabile con il progetto di riqualificazione dell’area”, spiega a Repubblica Luisa Pastore, consigliera Pd della decima municipalità, che insieme ai suoi colleghi di maggioranza e opposizione in un Consiglio monotematico di due anni fa hanno approvato all’unanimità un documento contro la scelta dei ministeri. Il carcere sorgerebbe tra il parco urbano e l’Università progettati in quell’area.

“In pieno preallarme pandemia viene siglato un accordo che sottrae un terzo degli spazi edificabili alla cubatura prevista per Bagnoli: si rischia così di infliggere il colpo di grazia alle aspirazioni dei cittadini cui era stata promessa la rigenerazione urbana”, scrivono in una lettera Elio Cosentino, professore associato del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio alla Federico II di Napoli e Pietro Spirito, da gennaio 2016 Program Manager per l’area di Bagnoli Coroglio.

Il presidente della decima municipalità, Diego Civitillo, ha ammesso di aver saputo della decisione “dai giornali”: “Una cosa calata dall’alto – ha dichiarato – contro la quale protesteremo insieme ai cittadini”.

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Napoletano, Giornalista praticante, nato nel ’95. Ha collaborato con Fanpage e Avvenire. Laureato in lingue, parla molto bene in inglese e molto male in tedesco. Un master in giornalismo alla Lumsa di Roma. Ex arbitro di calcio. Ossessionato dall'ordine. Appassionato in ordine sparso di politica, Lego, arte, calcio e Simpson.