Altro che mala Pasqua! De Laurentiis ha trovato nell’uovo la sorpresa dell’accordo sui diritti tv con Dazn e Tim. È l’avvio della più importante piattaforma ibrida europea “Over The Top”, che promette di portare su qualunque dispositivo elettronico il calcio in streaming in HD. Il futuro del pallone si chiama OTT, come del resto il presente di De Laurentiis, visti gli OTTantotto milioni di euro già prenotati dal Napoli per il prossimo anno. E, se la squadra dovesse continuare a vincere, anche il quarto posto potrebbe diventare realtà.

Ma se per la Filmauro, holding di famiglia in cui la SSCN pesa per il 90% del fatturato, la Champions resta solo un’esigenza economica, per il Napoli, squadra sempre più cinematografica da quando c’è De Laurentiis, rappresenta il discrimine netto tra il ridimensionamento o un rilancio che la sceneggiatura potrebbe affidare addirittura al figliuol prodigo Maurizio Sarri. Vedremo, a cominciare dal Crotone, partita che ci restituisce il campionato dopo la sosta per le nazionali, vissuta a Napoli come la pioggia durante una passeggiata estiva, un’ingiustizia, un affronto personale. Anche l’infinita campagna elettorale sembra aver riposato in questi giorni, in vista di tempi migliori.

Abbiamo assistito all’indignazione ex post per la vendita del Monte di Pietà – il classico «lo Stato che fa/Si costerna, s’indigna, s’impegna/Poi getta la spugna con gran dignità» di Don Raffaè – e abbiamo letto della polemica tra Bassolino il fotografo e de Magistris lo scrivano che minaccia documentari sulla Napoli di dieci anni fa (evidentemente uno su quella attuale è meglio evitarlo, visto che il Canale di Suez è stato liberato in quattro giorni e la Galleria Vittoria è chiusa da sei mesi). Comunque, niente di eclatante. Meglio lavorare di fantasia, allora, e far cantare quelli che, per ora, non hanno voglia di parlare. Bassolino ha già dato il via alla kermesse, citando Vasco: «La notte adda passà/Io sono ancora qua/Eh, già». Una promessa e una sfida a cui Alessandra Clemente potrebbe rispondere con Ragazzi di oggi di Luis Miguel: «Devi venire con noi/Siamo i ragazzi di oggi, noi/Dai, coloriamo questa città/E poi vedrai che ti piacerà». Brividi. Il sindaco a distanza Luigi de Magistris, invece, non può avere dubbi, perché fischietta Ciuri, ciuri dai tempi delle elementari al Vomero. Folcloristico fin dagli esordi.

Il pm Catello Maresca può orientarsi magistralmente su Figaro, nella versione punk di Elio: «Largo al factotum della città. Largo! Lalalala! Pronto prontissimo! Son come il fulmine! Sono il factotum della città!» Ma il doppio lavoro non lo stresserà oltremisura? Il presidente della Camera Roberto Fico, tesista neomelodico, può elevarsi con Io vorrei di Gigi d’Alessio: «Se lasciamo parlare ogni tanto il cuore/Viene fuori da sola la verità/Non c’è amore senza piccoli dolori/Che ci cambiano/Ma io vorrei rivederti ancora/Io vorrei accompagnarti ancora/Io vorrei fare tutto questo, se lo vuoi». Lui vorrebbe, ma può? Infine al dubbioso Manfredi un consiglio, prezioso, di Pace-Bigazzi-Savio: «Uè, fosse ‘nu poco curnuto, Uè, fosse ‘nu poco addovà, Chiagne, ma chi cazz’ mo’ ffà fa?»