La base aerea di Sigonella non è stata l’area di partenza dei droni americani che venerdì hanno ucciso il generale iraniano Qassem Soleimani in un raid americano a Baghdad, in Iraq. A dichiararlo è stato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini in una nota del Ministero, in risposta alle polemiche nate in giornata sull’ipotesi che l’avamposto siciliano, principale base per le operazioni americane nel Mediterraneo, fosse stato la partenza per l’operazione che ha portato all’uccisione del capo della divisione Qods.

LE POLEMICHE E LE ACCUSE – A lanciare le accuse era stato Luca Cangemi, della segreteria nazionale del Partito comunista italiano (Pci) che aveva denunciato il “silenzio” attorno al presunto coinvolgimento della Naval Air Station siciliana nell’omicidio del generale iraniano. “Un’operazione della rilevanza strategica enorme quale quella dell’uccisione del generale Soleimani, condotta con i droni, coinvolge necessariamente la base di Sigonella“, aveva attaccato Cangemi. “Questo dovrebbe porre dei pressanti problemi di ordine politico, ma anche costituzionale al governo e al Parlamento. Invece c’è il silenzio”, aveva aggiunto Cangemi.

LA NOTA DELLA DIFESA – Soltanto nel tardo pomeriggio è quindi arrivata una comunicazione ufficiale del Ministero, che nega un coinvolgimento della base di Sigonella. “In merito alle notizie apparse su alcuni organi di informazione relative all’ipotesi di partenza di droni dalla base aerea di Sigonella per l’operazione che ha portato all’uccisione del generale iraniano Soleimani, la Difesa smentisce categoricamente anche alla luce delle ottime relazioni e contatti con la controparte militare americana presente sul territorio italiano”, si legge nella nota.

Redazione

Autore