Non contento di aver quasi trascinato l’Italia ad una figuraccia storica, col rischio scongiurato a 24 ore dal termine di venire bocciati dal Cio per la riforma del Coni e di arrivare a Tokyo senza inno e bandiera, Vincenzo Spadafora dà l’addio alla poltrona di Ministro dello Sport con una nuova gaffe.

In un post di commiato il fedelissimo di Luigi Di Maio fa un’uscita clamorosa, mettendo nero su bianco di essere stato incaricato ormai 17 mesi fa non conoscendo il mondo dello sport di cui era il punto di riferimento politico-istituzionale.

“Per molti anni avevo seguito le questioni relative ai diritti dell’infanzia e dei giovani, è sempre stato il centro del mio impegno – ammette Spadafora -. Non conoscevo invece il mondo dello sport, al quale mi sono avvicinato con curiosità, rispetto e attenzione”.

Nonostante il mezzo disastro compiuto con la riforma dello Sport (approvata in Italia dal primo governo Conte, sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega, ndr), che è quasi costata al Coni e all’Italia la sospensione per aver violato le regole contenute nella Carta Olimpica sull’indipendenza del Comitato olimpico italiano, Spadafora rivendica le sue scelte e il suo operato: “Il lavoro forse più delicato è stato quello di dare attuazione alla riforma dello Sport. Sono norme innovative che riguardano molti temi, a partire dal professionismo femminile, dalla possibilità per i paralimpici di entrare nei corpi civili e militari, e soprattutto diritti e tutele che diano finalmente la giusta dignità ai lavoratori dello sport. I decreti sono ora in Parlamento per il parere delle Commissioni Cultura di Camera e Senato: erano previste in questi giorni, ma a causa della crisi le riunioni sono state sconvocate. Poi andranno portati nuovamente in Consiglio dei Ministri per il via libera definitivo che deve arrivare entro e non oltre il 28 febbraio, altrimenti la delega scadrà ed il mondo dello sport perderà una occasione unica”, scrive nel suo addio al Ministero Spadafora.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia