Avvicinato a casa solo per un mese, era migliorato
“Sta male ma lo tengono rinchiuso lontano da casa”, la disperazione della mamma di Ezio
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“Mio figlio sta male e continuano a tenerlo lontano da casa, dai suoi affetti e lui sta sempre peggio”. È questa la grande preoccupazione che toglie il sonno a Carmela Stefanoni, mamma di Ezio Prinno, detenuto a Milano. Da tanti mesi Carmela chiede a gran voce che suo figlio venga avvicinato a casa perché è gravemente malato. “Ci eravamo riusciti – racconta Carmela – per un mese lo hanno avvicinato nel carcere di Bellizzi Irpino per i colloqui e così siamo potuti andare a fargli visita. Non lo vedevo da tre anni”. Suo figlio, oggi 44enne, soffre di crisi epilettiche da quando aveva 14 anni e ultimamente in carcere ha le crisi anche 7 volte al giorno. Carmela ha più volte raccontato al Riformista che i tanti dottori che lo hanno visitato lo hanno dichiarato non idoneo al regime carcerario.
Non è la prima volta che Carmela chiede l’avvicinamento a Napoli di suo figlio. Ma, nonostante il parere dei medici che hanno riconosciuto in più occasioni la precarietà delle sue condizioni di salute, i giudici hanno sempre rigettato la richiesta. Già in passato Carmela aveva affidato le sue lacrime al Riformista. Aveva raccontato che quando è entrato in carcere aveva 24 anni, ma negli anni le sue condizioni sono gravemente peggiorate, tanto che è costretto a indossare sempre un casco per proteggersi durante le convulsioni delle crisi epilettiche che sono sempre più frequenti.
Ezio è una persona fragile. Avere la possibilità di vedere più spesso la sua famiglia lo farebbe certamente stare più sereno. Purtroppo la sua famiglia non riesce ad arrivare a Milano di frequente: il viaggio è lungo e costoso e Carmela non può nemmeno farlo perché ha gravi problemi di salute. “Quando lo hanno portato in carcere qui in Campania siamo riusciti ad andare a trovarlo. Lui stava molto meglio, le crisi erano diventate meno frequenti – ha detto – Avere anche solo la speranza di rivederci lo faceva stare molto meglio. Adesso invece ha nuovamente le crisi”.
A peggiorare lo stato di salute anche psicologica di Ezio sono le preoccupazioni per la sua famiglia. Pochi mesi fa gli è nato un nipotino nato prematuro in seguito ad alcuni problemi gravi della mamma. Questo agita e angoscia ancora di più Ezio che non può fare nulla e non può rivedere la sua famiglia.
Ezio in passato ha più volte fatto lo sciopero della fame per essere riavvicinato a casa. La mamma racconta che quando lo ha visto nelle ultime videochiamate stava molto male. E la preoccupazione cresce. “Non chiedo che torni a casa, ma che almeno sia portato in comunità o in un luogo adatto a curarlo – aveva chiesto Carmela mesi fa – hanno aspettato che gli venisse la depressione per toglierselo davanti. Che se ne importano là dentro quando uno muore”.
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