La disperazione di mamma Carmela
Epilettico sbatte a terra e si rompe la testa, l’accusa della madre: “Nessuno l’ha soccorso”

“Mio figlio in carcere sta sempre peggio e nessuno si prende cura di lui”. Carmela Stefanoni non si perde d’animo e continua a denunciare le difficoltà di suo figlio Ezio Prinno detenuto nel carcere di Opera a Milano. Da mesi ne chiede l’avvicinamento a casa. “Ezio è caduto ancora una volta dalla sua brandina in preda a una crisi epilettica – racconta Carmela – Ha sbattuto col viso a terra si e rotto la sopracciglio. Non è stato portato in ospedale: gli hanno solo messo un cerotto, nemmeno un punto per chiudere la ferita”.
Carmela racconta di aver parlato con suo figlio in videochiamata e di averlo trovato in pessime condizioni. “Aveva bisogno di punti sulla testa – continua Carmela – Ma il direttore ha deciso di prendersi la responsabilità senza farlo assistere da nessuno”. E così, giorno dopo giorno, le ansie di Carmela aumentano anche per la lontananza di suo figlio: non ha soldi per andare a Milano a trovarlo e le sue condizioni di salute non le permettono di viaggiare.
Ezio soffre di crisi epilettica da quando aveva 14 anni e ultimamente in carcere ha le crisi anche 7 volte al giorno. I tanti dottori che lo hanno visitato lo hanno dichiarato non idoneo al regime carcerario. Non è la prima volta che Carmela chiede l’avvicinamento a Napoli di suo figlio. Ma, nonostante il parere dei medici che hanno riconosciuto in più occasioni la precarietà delle sue condizioni di salute, i giudici hanno sempre rigettato la richiesta. Quando è entrato in carcere aveva 24 anni, ma negli anni le sue condizioni sono gravemente peggiorate, tanto che è costretto a indossare sempre un casco per proteggersi durante le convulsioni delle crisi epilettiche che sono sempre più frequenti.
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