Le proposte del Psi
Sulla scuola non si risparmia, si investe
Le proposte del PSI sulla scuola puntano a riconoscere e rendere più equilibrato l’accesso al concorso per i precari che hanno maturato una significativa esperienza ‘insegnamento’, a modificare quelle pratiche concorsuali che si sono di recente dimostrate inefficaci e incongruenti, a salvaguardare le risorse della Carta docente, ad evitare incomprensibili tagli di organico. Ad oggi non sappiamo se tutti gli emendamenti preparati dai socialisti supereranno il vaglio del Senato, tuttavia quanto fatto resta e, laddove non dovessero essere accolti dal Parlamento saranno sostenuti dal partito in altre sedi e nei prossimi appuntamenti legislativi.
Da “Save the Children”, è partito l’ennesimo allarme su come la dispersione scolastica implicita ovvero l’incapacità di leggere e comprendere il testo scritto, riguardi ormai quasi il 50% dei quindicenni italiani. La quattro giorni di studio ha evidenziato il problema dell’abbandono scolastico che in alcune province d’Italia raggiunge quasi il 30% dei giovani tra i 15 e i 29 anni. Tra i nostri giovani del Sud e del Nord, tra chi cresce in famiglie agiate e chi al limite della povertà, esiste un gap che lo Stato deve colmare attraverso una scuola pubblica efficace ed efficiente, ma non economica. Noi socialisti lo sosteniamo da sempre. Sulla scuola non si risparmia, si investe. Noi socialisti abbiamo chiesto di rinnovare le scuole, rendere le aule sicure. Sosteniamo come la scuola abbia bisogno di più docenti titolari di cattedra e meno precari.
La continuità didattica, altro punto debole della scuola, deve essere garantita e ciò è possibile solo senza precari. Noi socialisti abbiamo proposto di assumere tutti i docenti precari da anni, trasformando l’organico di fatto in organico di diritto. Invece oggi si pensa di tagliare 10.000 docenti prospettando un drastico calo demografico ma ignorando la presenza ancora di 200.000 cattedre da coprire con supplenti anche dal prossimo 12 settembre. Noi socialisti abbiamo proposto un sistema di reclutamento e formazione basato sull’affiancamento tra docenti neoassunti e docenti che si apprestano alla pensione e per i titolari di cattedra abbiamo pensato a una formazione basata sulle richieste degli Organi Collegiali, in particolare dei Dipartimenti di disciplina. Noi socialisti abbiamo proposto e proponiamo un Contratto che valorizzi economicamente e socialmente il lavoro dei docenti, riconoscendone il reale impegno quotidiano.
Noi socialisti abbiamo proposto e proponiamo una riforma dei cicli che permetta a tutti i ragazzi, fino a quindici anni di poter effettivamente godere di un’istruzione di egual livello e qualità per poi potersi orientare, negli ultimi tre anni di scuola obbligatoria (obbligo di istruzione a 18 anni), verso studi altamente specialistici. Ma tutto ciò non basta se non si torna a puntare sul mondo del lavoro e dei lavoratori. La dispersione scolastica, infine, si risolve rendendo le famiglie consapevoli, una consapevolezza che si è persa e che può essere restituita solo da scuole moderne e da un mondo del lavoro giusto. Giustizia sociale. In fin dei conti è sempre nei valori del socialismo che è possibile trovare la soluzione ai nostri problemi.
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