Luci accese, poi spente e l’attesa è terminata. Come in una favola, sono partite le note dell’intro della Walt Disney. Proprio quelle che hanno fatto sognare generazioni di bambini. E come dei bimbi i circa 50mila spettatori dello stadio Diego Armando Maradona di Napoli, hanno cantato e ballato per due ore. I Coldplay hanno inaugurato le tappe del loro tour italiano nel capoluogo campano. Un evento sold out e atteso da un anno che ha accolto giovani e famiglie da tutto il mondo.

Chris Martin e compagni hanno eseguito alla perfezione i loro più grandi successi, accompagnati da un gioco di luci che avrebbe fatto impallidire la migliore casa produttrice di effetti speciali hollywoodiana. Il frontman della band ci ha messo poco per conquistare i cuori dei fan. Poche parole, sincere, pronunciate con un mix di italiano e napoletano. Si proprio in dialetto: «Ciao uagliù, scusatemi per il mio italiano e per il mio napoletano. Ho provato ad allenarmi con la lingua. Siamo felici di essere qui a Napoli. Lo desideravamo da 25 anni. Siamo felici di suonare in questa città meravigliosa con un’energia così grandiosa. Siamo felici di farlo in questo luogo intitolato a una leggenda, nello stadio della squadra campione d’Italia».

Napoli è dunque uno scenario internazionale di prestigio. “Partenope” è diventata un brand sempre più appetibile per questo tipo di eventi. I Coldplay hanno sfruttato il poco tempo trascorso in città per passeggiarci, ammirandone il panorama e gustando una pizza sul lungomare. Il loro soggiorno all’Hotel Romeo, un 5 stelle di lusso, li ha messi a proprio agio creando un habitat perfetto per le loro esigenze.

Lo show è stato costruito ad arte. Uno spettacolo straordinario di magia. Ai presenti all’ingresso è stato dato un braccialetto che si illuminava seguendo la coreografia del concerto. L’effetto è stato uno stadio con una sola anima. Un’anima di luce che creava onde visive pazzesche, seguendo i movimenti degli spettatori in delirio. Uno stadio azzurro, rosso, rosa, verde ed ovviamente “Yellow” (uno dei primi grandi successi dei Coldplay). Martin ha dimostrato di avere un grande feeling con il pubblico. Di volerne sentire le emozioni in ogni nota. Di voler percepire le vibrazioni di coloro che cantavano a squarciagola i brani della band.

A un certo punto il vocalist ha messo al collo una sciarpa del Napoli donatagli da un fan. Poi ha iniziato a leggere gli striscioni portati dal pubblico. Sopra uno di essi c’era scritto (in inglese): «Chris, fammi salire sul palco per cantare una canzone con te». La reazione di Martin è stata immediata, il giovane spettatore è stato invitato a sedersi al piano di fianco all’artista e insieme hanno eseguito una sua canzone. Evidente l’emozione del giovanissimo fan e quella di tutti gli altri che hanno applaudito e incoraggiato “l’eroe per caso”.

L’inizio è stato “a bomba” con gli ultimi singoli più “dance” scelti per rompere il ghiaccio: Music of the Spheres, Higher Power, Adventure of a Lifetime, Paradise. Poi la bellissima The Scientist, la vulcanica Viva La Vida, Hymn for the Weekend, i classici In My Place e Yellow, poi Human Heart, People of the Pride, l’intramontabile Clocks, The Lightclub- Midnight, My Universe, l’adrenalinica A Sky Full Of Stars (durante la quale Martin ha chiesto al pubblico di posare i cellulari per godersi a pieno l’atmosfera). A quel punto è giunto il momento più intimo dello show: la band ha lasciato il palco per raggiungere il centro del prato e salire sopra un mini palco già montato. Ed ecco, in versione acustica, Sunrise e Sparks / Don’t Panic. Infine, tornati sul palco principale, l’omaggio da brividi a Pino Daniele, Napul’è, cantata con la chitarra classica. Un’emozione carica di grazia e rispetto, in un napoletano dolce e mai fuori posto. Da pelle d’oca. Poi il gran finale: Humankind, Fix You e Biutyful.

Proprio come in una favola, tra le mille luci e gli effetti visivi, sono esplosi i fuochi d’artificio. Siamo ai saluti, i Coldplay hanno ringraziato il pubblico, i presenti erano a bocca aperta e con gli occhi spalancati. Luci spente, titoli di coda. Proprio come un capolavoro di Hollywood. Anzi della Walt Disney, che ieri ha avuto il suo secondo e ultimo atto. Un vero e proprio sogno ad occhi aperti in una Napoli vera e reale.

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Nato a Napoli il 26 maggio 1986, giornalista professionista dal 24 marzo 2022