Avrebbe voluto compiere un attentato contro il suo ex liceo nella regione di Stoccolma nel giorno dell’anniversario del massacro di Columbine: per questo andrà ha processo uno svedese di 21 anni. Arrestato per caso due settimane prima del 20 aprile, giorno del 20esimo anniversario della strage nel liceo di Columbine in Colorado, in realtà il ragazzo avrebbe voluto compiere una strage. A riferirlo è il quotidiano svedese Dagens Nyheter. A casa del giovane la polizia svedese aveva ritrovato repliche di armi da fuoco, esplosivi e bidoni di benzina, che dovevano servirgli a dare fuoco alla biblioteca della scuola. Nel suo diario, sulla copertina del quale aveva disegnato una svastica e aveva realizzato degli schizzi delle stanze del liceo che voleva distruggere con l’esplosivo.

LA VICENDA – “Probabilmente avrebbe eseguito il suo progetto se non fosse stato arrestato”, ha dichiarato al giornale il suo avvocato, Jan Kyrö. Il 21enne, che rischia una lunga pena detentiva, ha riconosciuto i fatti ma nega di avere avuto l’intenzione di uccidere. “Ho sempre avuto questa voglia di uccidere, non so perché. Non voglio passare per pazzo, ma forse sono una reincarnazione di Eric Harris”, scriveva tuttavia nel suo diario, riferendosi a uno dei due killer del liceo di Columbine.

Il massacro di Columbine, il 20 aprile del 1999, fu all’epoca quello con il maggior numero di vittime in una scuola, in cui due studenti uccisero 12 allievi e un professore. I responsabili, Eric Harris di 18 anni e Dylan Klebold di 17 anni, si erano poi uccisi.

Redazione

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