Per quel che ne sappiamo, gli unici libri che hanno venduto più copie nel giorno di pubblicazione sono quelli che hanno per protagonista l’altro Harry. Potter”. Con questa battuta Larry Finlay, direttore della casa editrice Transworld, che fa parte del gruppo Penguin Random House e che ha pubblicato l’edizione britannica di “Spare”, l’atteso libro-autobiografia del principe Harry uscito martedì 10 gennaio in contemporanea in 16 lingue, ha commentato i risultati di vendita della ‘fatica letteraria’ del principe.

Nel solo Regno Unito infatti “Spare” ha venduto più di 400mila copie: nessun libro che non fosse un romanzo aveva mai venduto così tanto in un solo giorno prima d’ora, un risultato che “sta superando anche le nostre aspettative più presuntuose”, ha ammesso Finlay.

“Spare”, per il quale il principe Harry si è affidato alla penna di J.R. Moehringer, il premio Pulitzer autore anche di “Open”, la biografia dell’ex tennista Andre Agassi, è subito balzato in testa alle classifiche di vendita su Amazon non solo nel Regno Unito, ma anche negli Stati Uniti, in Australia, in Canada, in Germania, in Francia, in Spagna e in Italia.

La traduzione italiana

Nel nostro paese Mondadori, che si è aggiudicata i diritti di vendita, si è affidata a ben quattro traduttrici per arrivare in tempo alla fatidica data del 10 gennaio. Manuela Faimali, Valeria Gorla, Laura Tasso e Sara Crimi hanno lavorato assieme per accelerare i tempi di pubblicazioni dell’atteso libro del principe: quest’ultima a Repubblica ha spiegato com’è stato lavorare su un manoscritto così segreto.

Nessuno infatti poteva sapere a cosa stava lavorando, neanche i familiari più stretti, come marito, figli o genitori. “Ho firmato un accordo di riservatezza, non potevo rischiare in nessun modo”, ha raccontato Crimi, 48 anni, al quotidiano. Spiega infatti la traduttrice: “Avevo tre password anche per cambiare una parola sola. In Mondadori fino a ieri nemmeno l’ufficio stampa aveva il permesso di leggerlo”.

Quanto al suo compito, Crimi sottolinea che il suo ruolo era quello di “rileggere tutto, uniformare le diverse parti, verificare che le modifiche fossero apportate correttamente. Ci abbiamo lavorato da settembre, tutte insieme, al ritmo di dieci ore al giorno. Ad eccezione di due settimane all’inizio…”.

Il periodo era quello della morte della Regina Elisabetta, avvenuta l’8 settembre scorso. “Ci è stato detto di fermarci – racconta la traduttrice Crimi – Non era chiarissimo cosa sarebbe successo. Se era per integrare o per fermare il libro come leggevamo sulla stampa inglese. Poi sono arrivati i capitoli modificati. Ma la nonna è quasi idolatrata da Harry, è una delle poche che ne esce bene oltre alla mamma”.

Quanto alla parte più difficile, Crimi cita la “pressione psicologica” sul team di traduttrici italiane. “Abbiamo ricevuto da Penguin Random House, nove versioni diverse. Tante non mi era mai capitato. Un’attenzione certosina all’uso dei vocaboli, da tradurre con la stessa identica sfumatura. Dal fidanzato della zia Fergie (Sara Ferguson, ndr) che da boyfriend diventava friend al colore delle piastrelle di Balmoral. Sono esempi sciocchi all’apparenza, ma che rivelano lo zelo spasmodico affinché nulla potesse essere smentito. Tutto doveva essere credibile“.

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