A Torino si tiene una due giorni di formazione dedicata agli under 35 che vogliono esplorare l’importanza e l’utilità del lobbying civico. L’iniziativa è in programma oggi e domani, con l’obiettivo di potenziare le capacità di chi tra loro opera nel terzo settore, degli attivisti, dei gruppi territoriali e degli esperti di pubbliche relazioni. Il “Policy Lab” – grazie alla partecipazione di esponenti di spicco del panorama nazionale e internazionale – sarà il primo evento in Italia dedicato alla formazione delle nuove generazioni di lobbisti e ha già raccolto l’attenzione di molti giovani che si sono candidati per partecipare.

La spinta a soffermarsi sull’importanza che oggi rappresentano i gruppi di pressione nasce dallo studio dei dati e soprattutto di un problema. Nel paese si contano infatti oltre 5 milioni di volontari che cercano di colmare le lacune del welfare sociale. Nonostante si occupino di temi cruciali, dal contrasto alle povertà al cambiamento climatico, dalle marginalità sociali all’integrità pubblica, non sempre riescono a trovare ascolto nelle sedi istituzionali. Dalla consapevolezza dei rischi che questa condizione comporta, la decisione dell’organizzazione 20e30 APS di far nascere a Torino il primo “Policy Lab”, in collaborazione con The Good Lobby (organizzazione non profit impegnata a democratizzare l’accesso al potere), co–finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e con il supporto tecnico dell’Università degli Studi di Torino e dell’Università degli Studi di Genova.

Al “Policy Lab”, durante i tanti momenti di confronto, saranno centrali nel dibattito questioni come il “Lobbying civico a servizio della causa climatica”, “come diventare lobbisti” o “come allearsi con le aziende”. È inoltre previsto un workshop sul “ruolo delle Regioni nella scacchiera delle decisioni pubbliche” e un altro su “come presentare i dati a supporto delle strategie”. A fare da cornice all’iniziativa, il Polo del 900. Uno spazio aperto, rivolto proprio come il “Policy Lab” soprattutto alle nuove generazioni. Quest’ultimo, infatti, progettato e sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo, Città di Torino e Regione Piemonte, accoglie 26 enti punto di riferimento per la ricerca storica, sociale, economica e culturale del Novecento e per la salvaguardia dei valori della resistenza, della democrazia e delle libertà.

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