Il caso
Toscani ha detto una stupidaggine, ma si è scusato e non è colpa sua il crollo del ponte Morandi
Questo è l’anno di Parma capitale della cultura. E la città di Parma ha organizzato, in questa occasione, una mostra fotografica. Si tiene nella terza settimana di febbraio. Il direttore artistico di questa mostra si chiama Oliviero Toscani. Sapete chi è: il fotografo più celebre d’Italia, e probabilmente il più bravo. È un artista apprezzato e stimato in tutto il mondo. Ha una grande biografia, ha grandi meriti. Però Oliviero Toscani, giorni fa, partecipando ad una trasmissione radio nella quale, spesso, si dicono un po’ di stupidaggini, ha detto anche lui una stupidaggine. Sul ponte Morandi. Forse una stupidaggine superiore alla media. Poi si è reso conto, e ha chiesto scusa. Punto.
Punto? Macché! Si è scatenato l’inferno. Per due ragioni. Intanto perché in questo clima di caccia all’untore (che ormai ha invaso tutti gli scenari della vita pubblica e privata ) c’è molta gente che pensa sia di Toscani la colpa del crollo del ponte realizzato dall’ingegnere Morandi. E poi per una seconda e incontestabile ragione: Toscani è uomo di grandi successi, e dunque è giusto e doveroso invidiarlo e, possibilmente, odiarlo. E così è successo che il Pd di Parma, colto da non insolito moralismo e perbenismo, ha chiesto che Toscani sia buttato fuori e gli sia tolta la mostra. Perché per il Pd di Parma conta poco chi è Toscani, conta niente la sua vita, la sua storia, il suo lavoro, la sua arte, la sua visione, la sua biografia: conta quella frase sul ponte Morandi. Il Pd di Parma non sa cos’è un artista. E se lo sa lo teme. Chissà che non proponga, nei prossimi giorni, l’esclusione dei testi di Ungaretti dalle scuole perché Ungaretti (come Pirandello) è stato troppo gentile con il fascismo e con Mussolini. (Speriamo che non mi prendano sul serio: son capaci…)
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