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“Un po’ la Franzoni la capisco”: sui social è polemica per la tazza gadget per la Festa della Mamma

A ridosso della ricorrenza che celebra le mamme, una nuova polemica infiamma i social. Una tazza-gadget artigianale, pensata per essere un irriverente regalo per le mamme, ha provocato accese discussioni su Twitter.
Perché? Il motivo è la frase impressa sulla tazza dagli artigiani che l’hanno realizzata, ovvero “un po’ la Franzoni la capisco”. Il riferimento al delitto di Cogne è chiaro.
L’idea è della coppia barese che anima la pagina Instagram chiamata “Piattini Davanguardia”, che propone in vendita oggetti di ceramica dal chiaro sapore irriverente, con, come in questo caso, un certo gusto per lo humour nero.
La tazza al centro delle polemiche è la classica mug bianca, ma la scritta sovrimpressa rimanda al celebre caso di cronaca avvenuto in Val d’Aosta: la storia di Annamaria Franzoni, condannata per l’omicidio del figlioletto Samuele, deceduto a soli due anni nel 2002.
Un riferimento incomprensibile per tanti utenti dei social. “Dopo questa, non vi sosterrò più”, scrive più di un utente. L’intenzione, si difende l’autrice della tazza, Annagina Totaro, non era quella di scherzare su una tragedia, ma quella di “una riflessione”, non necessariamente condivisibile, sui momenti in cui le madri, in preda all’ira, pensano “ora lo ammazzo”. Ma, come fanno notare gli utenti, la pezza è peggio del buco: la risposta della ceramista non convince.
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