L’elenco dei guai e delle disastrose scoperte, delle pugnalate alle spalle e dei critici distruttivi avrebbe anche ispirato un certo rispetto se il giovane ministro Di Maio non avesse ceduto al suo maledetto vizio di ridere in modo beffardo, come se stesse elencando vittorie anziché le ragioni che lo costringevano a dimettersi e ritirarsi. Naturalmente anche il perfido Franti del libro “Cuore” di De Amicis beffardamente rideva; ma giustamente Umberto Eco aveva annotato che il povero Franti non avrebbe potuto fare altro che ridacchiare, in quella situazione ridicola e umiliante in cui si era cacciato da solo.

E poi, nel meraviglioso album di avventure che il capo di Maio ha illustrato illustrando se stesso, c’era la nuova situazione del mondo, un mondo che cambia e non smette di cambiare, dieci anni fa era così e adesso è cosà, e sapeste quanto è necessario studiare e stare attenti mentre scopriamo le complicazioni diaboliche della realtà mentre intanto quelle carogne dei tuoi stessi amici – non facciamo nomi per carità, tanto ci siano capiti – ti accoltellano nella schiena, ti diffamano sulla stampa, entrano nella tua vita privata, ti fanno lo sgambetto nell’ascensore, e qui m i fermo, diceva Di Maio in versione sacrificale, perché – signora mia – se adesso vi dicessi pure nomi e cognomi dì tutte le carogne che mi hanno ostacolato e che ci hanno portato alla debacle, chissà dove andremo a finire. “Che fare?” si chiedeva Lenin, E Di Maio risponde: non ne abbiamo alcuna idea, ma del resto quando abbiamo cominciato non sapevamo nulla di nulla e l’abbiamo provato.

Il momento di maggior plauso e divertimento per i bimbi in sala, è stato quello ben preparato e meglio recitato, dell’elenco a raffica di mitraglia di tute le cose fatte e dette, leggi e leggine abbiamo fatto questo e quello, aumentato stipendi e castigato parlamentari, varato leggi e portato in secco il Paese, insomma, onestamente, un vero fuoco artificiale, ma del tutto fatuo.

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Giornalista e politico è stato vicedirettore de Il Giornale. Membro della Fondazione Italia Usa è stato senatore nella XIV e XV legislatura per Forza Italia e deputato nella XVI per Il Popolo della Libertà.