Il progetto Biovitae
Una lampadina al Led che ‘uccide’ il Covid, l’invenzione italiana che può salvare le scuole

Una lampadina a led che uccide il Covid-19. Non è un’idea strampalata, né un progetto in divenire, ma un’invenzione italiana già pronta per essere messa sul mercato. Un’invenzione che sarebbe utilissima per la fatidica riapertura delle scuole del prossimo 14 settembre e che potrebbe essere disponibile per tutti da fine ottobre, a un prezzo contenuto.
La tecnologia si chiama Biovitae ed è stata messa a punto dai ricercatori salernitani Rosario Valles e Carmelo Cartiere insieme alle società italiane Nextsense e P&P, con test nel Policlinico militare del Celio, a Roma. Lì c’è uno dei laboratori scientifici più avanzati d’Europa. La lampadina emette una luce “bianca” naturale che sanifica continuamente gli ambienti, uccidendo batteri e virus tramite onde elettromagnetiche. Come? Separando in due le molecole d’acqua presenti nei microorganismi e impedendone la riproduzione. Questo, contrariamente ai raggi UV, senza rischi per il corpo umano.
La lampadina era già stata presentata ad ottobre 2019, quando ancora non si conosceva l’attuale coronavirus, in collaborazione con Aeroporti di Roma, per una sperimentazione nello scalo di Fiumicino. Nell’aeroporto tutt’ora ci sono una decina di queste lampade. Con l’esplosione del Covid-19 gli scienziati del Celio le hanno provate contro il virus: risultato positivo al 99,83%.
“La struttura del SARS-CoV-2 – ha spiegato Rosario Valles a Tpi– ricorda in parte la struttura di una membrana batterica: da qui l’idea che l’irradiamento con le frequenze di Biovitae avrebbe potuto far subire al virus lo stesso tipo di stress molecolare già verificato sui batteri. Abbiamo iniziato la nostra partita consapevoli che la natura ha sempre in serbo la contromossa e ci siamo quindi posti come giocatori di scacchi, cercando di prevedere in anticipo ogni mossa dell’avversario”.
Lo scorso 2 luglio l’Onu ha premiato Biovitae come la miglior innovazione mondiale nel campo sanitario contro la pandemia. Nelle scorse settimane, poi, la P&P, titolare del brevetto, ha presentato il progetto al ministero della Sanità per il via libera definitivo. “La proposta- ha detto il presidente della società Mauro Pantaleo a Repubblica – è di inserirlo come un sistema di sanificazione anticovid autorizzato, che potrebbe rappresentare un supporto determinante per limitare i rischi di contagio nelle scuole”.
Alcuni licei del Sud Italia si sono già mossi, cominciando a installare le lampadine. Ma non solo: qualche ospedale, un consorzio di lavorazione carni e diverse cliniche in giro per il Paese stanno già adoperando la tecnologia e l’azienda sta stipulando contratti con aziende italiane e straniere. Tutto mentre Biovitae va al vaglio di ulteriori test, stavolta internazionali, in Germania e Svezia.
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