Si è conclusa ieri all’università di Bologna, alla presenza dei vertici del Mef e della giustizia tributaria, la seconda convention Pro.Di.Git. (Progetto sperimentale a supporto della giustizia tributaria). Previsto dal Programma operativo nazionale 2014-2020, il progetto ha fra gli obiettivi quello di implementare la banca dati della giurisprudenza di merito del sistema informativo del Mef e di creare un modello sperimentale di miglioramento della prevedibilità delle decisioni.

La banca dati di giurisprudenza, è stato ricordato, costituirà un unicum nel panorama delle giurisdizioni italiane in quanto non esiste una banca dati pubblica e gratuita contenente l’intera giurisprudenza di merito nazionale. Una volta a regime essa consentirà di divulgare i contenuti delle sentenze, migliorarne la qualità complessiva, far conoscere al pubblico gli orientamenti giurisprudenziali. La banca dati si avvarrà di sofisticati algoritmi e sistemi digitali.

Nella pratica, la sentenza in formato digitale verrà prima acquisita e poi restituita automaticamente con un abstract, sottoposto comunque al vaglio di un massimatore persona fisica per la correzione ed il controllo della coerenza ed affidabilità. Maggiore sarà il numero di sentenze e massime memorizzate, maggiore sarà la precisione finale. “L’intelligenza artificiale dovrà sostenere e non sostituire il potere dei giudici. La decisione ultima sarà sempre a guida umana”, ha voluto comunque ricordare Antonio Leone, presidente del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria.