La lettera del commissario Figliuolo alle Regioni
Vaccini, dal 16 agosto senza prenotazione ai 12-18enni: “Fondamentale per la riaprire le scuole”

Vaccini anti-covid senza prenotazione ai ragazzi tra i 12 e i 18 anni a partire dal 16 agosto. È quello che ha stabilito una lettera inviata dal commissario straordinario all’emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo, alle Regioni. Il generale ha chiesto di “predisporre corsie preferenziali per l’ammissione alle somministrazioni dei cittadini” in questa fascia d’età “anche senza preventiva prenotazione”. Che la campagna vaccinale si sarebbe concentrata sui più giovani nelle prossime settimane era stato anticipato da più parti e anche dello stesso commissario nei giorni scorsi. A influire sulla decisione è la riapertura delle scuole il prossimo settembre e l’incubo, da scongiurare, di un ritorno in Dad.
I vaccini approvati al momento in Europa dall’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) e in Italia dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) sono quattro. Di questi sono solo quelli a Rna Messaggero Pfizer-BioNTech e Moderna a essere stati autorizzati per i ragazzi dai 12 ai 16 anni. A oggi sono oltre 72 milioni e 541mila le dosi somministrate in Italia per un totale di quasi 35 milioni che hanno completato il ciclo, pari al 64,66% della popolazione over 12 anni. Circa il 40% dei ragazzi tra i 12 e i 19 anni ha ricevuto la prima dose, il 23,2% anche la dose di richiamo. La platea conta oltre 4 milioni 627mila persone.
L’Italia punta a raggiungere l’immunità di gregge, quantificata nell’80% della popolazione vaccinata, entro ottobre. La campagna “si sta sviluppando nei termini pianificati che vedono il progressivo raggiungimento degli obiettivi previsti per l’immunizzazione delle classi prioritarie, dei cittadini maggiormente vulnerabili e fragili”. Il cambio di marcia è necessario per l’anno scolastico ma anche per la stagione sportiva: “Tale predisposizione – si legge infatti nella lettera – avrà risvolti positivi anche per incentivare la ripresa in sicurezza sia delle attività sportive sia di quelle finalizzate a garantire il maggiore benessere psicofisico per i più giovani”. Quindi l’accelerazione deve interessare anche il personale tecnico che opera presso impianti e associazioni sportive.
Nessuna incertezza da parte della comunità scientifica sul punto. “Il vaccino per gli under 12 è fondamentale perché, con la riapertura delle scuole, la diffusione fra i bambini fa da elemento di diffusione incoercibile. In altre parole, senza aver vaccinato tutta la popolazione, bambini compresi, la possibilità di contenere il fenomeno diventa complicata – ha detto a Sky TG24 Massimo Galli, direttore della clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano – Poi bisognerà vedere se il futuro non ci riservi, come è probabile che sia, la necessità di un vaccino aggiornato alle varianti che circolano adesso per poter veramente combattere la malattia”.
Si accelera sui più giovani ma il capitolo sugli adulti è tutt’altro che chiuso: sono circa 4 milioni e 400mila gli over 50 anni che ancora non hanno ricevuto il vaccino. “I 50enni che ancora non si sono vaccinati – ha aggiunto Galli – bisogna convincerli dicendo loro che se si aspetta di scamparla grazie al vaccino degli altri, con la variante Delta in circolazione possono lasciar perdere questa speranza. Infatti, è talmente diffusiva che può raggiungere anche persone che hanno attorno molti vaccinati”. Uno studio dell’Institute of Marine and Environmental Technology dell’University of Maryland ha riporta intanto che le mutazioni del coronavirus – l’impennata della curva dei contagi in Italia è stata causata dalla cosiddetta variante Delta, più trasmissibile ma efficacemente contrastata nelle forme gravi dai preparati anti-covid – sono più frequenti dove si vaccina di meno. E solo ieri il presidente della Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) Giovanni Migliore ha osservato come il 90% dei pazienti in terapia intensiva per via del contagio non è vaccinato.
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