La Prima della Scala è ormai terminata da giorni eppure non cala il sipario. Marco Vizzardelli, il loggionista che subito dopo l’Inno di Mameli, durante la Prima della Scala, ha gridato “Viva l’Italia antifascista” in una intervista al Corriere della Sera rivela: “Sono già stato cercato dal Pd, sono sorpreso ma comunque non sono strumentalizzabile”.

Che la sinistra stesse vivendo una forte crisi identitaria non è storia nuova, ma non tutti si aspettavano che andasse a pescare il loggionista Vizzardelli poche ore dopo il grido “Viva l’Italia antifascista” durante la Prima della Scala.

“Sono sorpreso – spiega al Corriere della Sera – io non sono strumentalizzabile né da chi mi dà dell’ultimo giapponese di sinistra (vedi il commento di ieri del direttore di Libero Mario Sechi, ndr)né dal Pd che mi tira per la giacchetta”.

Il pd prende subito la palla al balzo e strumentalizza Vizzardelli

Poi la rivelazione: “Sono già stato cercato dal Pd”. Nulla di più verosimile. Le ultime ventiquattrore degli esponenti dem erano solo un preludio per una chiamata politica ufficiale. L’account social ufficiale del Partito democratico era attivo da ieri mattina. “Viva l’Italia antifascista”, si legge nell’ultimo post su Instagram. Con tanto di descrizione e attacco all’esecutivo: “Continueremo a gridarlo ovunque – scrivono dalle parti del Nazareno – Anche se non piace a Salvini. E adesso identificateci tutti”. 

 

 

 

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