Dal 2 marzo nelle sale
Voleva fare il dj, ha inventato la pirateria a Forcella: l’epopea musicale di Mixed by Erry nel film di Sidney Sibilia

Non ci potevano pensare: che la cassetta di Sanremo uscisse nientedimeno prima della compilation di Sanremo. Non ci potevano pensare discografici e Finanza e forze dell’ordine tutte. Che Mixed By Erry riuscisse a vendere a vagonate prima che la raccolta ufficiale venisse pubblicata, ma come facevano? Giallo, un dettaglio noir in una storia pazzesca ambientata tra i vicoli di Napoli e portata al cinema da Sydney Sibilia. Mixed By Erry, in sala dal 2 marzo, distribuito da 01 Distribution, racconta un’epopea d’altri tempi, il fenomeno di un oggetto di culto e della giovinezza di tanti, di almeno 180 milioni di cassette vendute, di quando la musica aveva una dimensione fisica, della storia di tre fratelli, di un ragazzo che sognava di fare il dj.
Sbattuti tutti dentro, in carcere, lo si racconta chiaro anche perché lo si svela subito. Erry erano i fratelli Frattasio. Enrico, Angelo, Peppe – e ce n’era anche un quarto, Claudio. Da Forcella, metà anni ’70, il padre che li portava a Piazza Garibaldi a vendere il whiskey contraffatto e confezionato insieme a casa. Di questi era Erry (interpretato da Luigi D’Oriano) il genio, il ragazzino che sognava di fare il dj e intanto faceva le pulizie. “Lo vedete con la scopa ‘mmano ma chill c’a musica è nu genio”. È lui l’eroe di Sibilia, il regista che ha ripescato questa storia da un cassetto con una cassetta dentro. E che con questo film torna finalmente in sala e conclude una trilogia con una trilogia dentro – i tre capitoli di Smetto quando voglio e L’isola delle rose – di protagonisti visionari, a loro modo geniali, che trovano la maniera di vivere il loro sogno, di rovesciare il banco e prendersi tutto in maniera clamorosa, scapigliata, avventurosa e fuorilegge.
È quando chiude il negozio che Erry capisce che mettersi a fare seriamente le cassette, che già fa per mezzo rione, può diventare un business grosso. Serve un duplicatore che costa sette milioni di lire, capace di copiare una cassetta da un’ora in due minuti, e un prestito di quella parte di città poco raccomandabile, qui un po’ folkloristica. Sono anni di guerre di Camorra, della famiglia Giuliano, di Maradona accomodato nella vasca a forma di conchiglia e di Maradona che vince lo Scudetto. Pochissimo tempo e i fratelli si alzano i soldi veri, milioni di lire, è meglio del contrabbando di sigarette perché non si rischia niente. Il marchio ormai noto, il timbro blu riconoscibile, in apertura la voce di Erry, le cassette su tutte le bancarelle a 5mila lire di fianco ai falsi delle stesse a 3mila lire – come se quelle altre fossero originali.
Lo slogan: “La dimensione ideale per un ascolto pulito”. L’avvertenza: “Le cassette con fotocopie non sono Mixed By Erry”. L’imitazione a sua volta è la consacrazione.
Erry per riempire lato A o B di ogni cassetta, sceglieva canzoni in linea con il genere: prima di Spotify, meglio di Spotify, il cliente conosceva altra musica, in una personale playlist, veniva fidelizzato, affabulato, e ne chiedeva ancora. Mixed By, un impero: decine di laboratori e centinaia di dipendenti, tutti in nero. Un’impresa che si adatta anche ai cambiamenti: ai Compact Disc. A fine anni ’80 i primi sequestri. A fare la parte del cattivo, che poi è il buono, è Francesco Di Leva, finanziere. A fare la parte dell’imprenditore del Nord senza troppi scrupoli, che si annette la fornitura esclusiva di cassette vergini, è Fabrizio Gifuni: qui fa un po’ specie la spietatezza dell’uomo del nord contro troppo ingenui ragazzi del sud mossi dal loro sogno musicale di emergere e vincere a Forcella.
Per contraffazione, detenzione e ricettazione di cassette e cd i tre fratelli si prendono quattro anni e sei mesi. La via della gattabuia lastricata dal sogno di mettere dischi. La vicenda contribuì alla creazione della FPM, la Federazione contro la Pirateria Musicale e Multimediale. Enrico Frattasio oggi confeziona scatole da regalo: la musica è finita. La storia è stata raccontata dal libro Mixed by Erry (Ad Est dell’Equatore), di Simona Frasca, docente di Etnomusicologia all’Università Federico II di Napoli, giornalista e critico musicale. Rispetto a quelle altre storie di irregolari e incompresi geniali di Sibilia, questa è la vicenda di un ragazzo che voleva fare un lavoro (il Dj) che dove viveva lui (a Forcella) non faceva nessuno, non esisteva. Ci è riuscito, malgrado tutto. È arrivato fino a Sanremo.
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