Con un articolo sul movimento delle “Sardine“, il Premio Strega Walter Siti inizia una collaborazione con Il Riformista. Di lui abbondano gli aggettivi: Normalista, saggista, dantista, polemista. Di formazione classica, Siti esordisce con i volumi di critica letteraria Il realismo dell’avanguardia (Einaudi, 1973) e Il neorealismo nella poesia italiana (Einaudi, 1980), pubblicando intanto saggi su Montale, Penna e Pasolini su alcune delle riviste letterarie italiane più autorevoli, tra le quali “Nuovi Argomenti” e “Paragone”. Approda dapprima alla poesia, comparendo nell’Almanacco dello Specchio, con un’introduzione di Franco Fortini, e poi alla narrativa con Scuola di nudo (Einaudi, 1994), Troppi Paradisi (Einaudi, 2006) e Il contagio (Mondadori, 2008). Il 2013 lo consacra nell’alveo degli scrittori riconosciuti dai premi letterari, Resistere non serve a niente (Rizzoli, 2012) ottenne sia il Premio Strega che il Campiello. È inoltre il curatore dei prestigiosi volumi dei Meridiani Mondadori dedicati all’opera Pier Paolo Pasolini. Walter Siti è stato fautore di una nuova tecnica narrativa, oggetto di studi scientifici e accademici, che va sotto il nome di “autofiction”: i suoi personaggi sembrerebbero ricalcare tratti facilmente accostabili all’autore stesso, se non fosse che questi in realtà siano stati ricostruti e falsificati da Siti. Nel 2017 Bruciare tutto, il romanzo con un prete pedofilo come protagonista, è stato al centro di polemiche. Ma per Siti la letteratura non può sottrarsi alla realtà, per quanto questa possa essere sovversiva o scandalosa. Il suo ultimo libro, Bontà, è uscito per Einaudi nel 2018.

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