Indice di trasmissibilità Rt è stabile dopo cinque settimane consecutive di crescita mentre aumenta l’incidenza, salita a 98 casi per centomila abitanti rispetto ai 78 della settimana scorsa. E’ quanto emerge dai dati principali del monitoraggio della Cabina di Regia, comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss).

Stabile a 1,21 l’indice di trasmissibilità RT medio calcolato sui casi sintomatici (periodo 27 ottobre-9 novembre). RT che resta comunque al di sopra della soglia epidemica (range 1,14-1,26). “É invece in leggera diminuzione, ma ancora sopra la soglia epidemica – rileva ancora l’Iss – l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero“, pari questa settimana a 1,09 (range 1,04-1,14) secondo la rilevazione al 9 novembre. Era a quota 1,14 la settimana precedente (rilevazione al 2 novembre).

Ancora in netta crescita invece l’incidenza. “L’incidenza settimanale a livello nazionale – si legge nel report – continua ad aumentare: 98 per 100mila abitanti (12/11/2021-18/11/2021) vs 78 per 100mila abitanti (05/10/2021-11/11/2021), dati flusso Ministero Salute. Nel periodo 27 ottobre – 9 novembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici e’ stato pari a 1,21 (range 1,14 – 1,26), stabile rispetto alla settimana precedente e al di sopra della soglia epidemica. E’ invece in leggera diminuzione, ma ancora sopra la soglia epidemica, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,09 (1,04-1,14) al 9/11/2021 vs Rt = 1,14 (1,1-1,19) al 2/11/2021)”.

Le regioni a rischio zona gialla

Dal monitoraggio di questa mattina, venerdì 19 novembre, della Cabina di regia, al momento nessuna Regione supera le soglie che portano alla zona gialla. A rischio Friuli Venezia Giulia, Marche e provincia autonoma di Bolzano. Ma per ora, in attesa dell’ufficialità che arriva nel pomeriggio, si prevede un’altra settimana in zona bianca per tutta l’Italia.

La Regione più a rischio è il Friuli Venezia Giulia, che stando a quanto appreso dall’agenzia AGI, ha un tasso di occupazione dei posti letto ordinari al 14,8% contro la soglia del 15%, mentre ha ampiamente superato gli altri due valori, l’occupazione delle terapie intensive (al 13,1% contro la soglia del 10%) e l’incidenza (289,3 casi per centomila abitanti, ben oltre la soglia di 50). Per cambiare fascia, formalmente, occorre superare contemporaneamente tutti e tre i valori.

In bilico anche la provincia di Bolzano, con le rianimazioni sopra soglia (11,3%) e i ricoveri ordinari leggermente sotto (al 14,2%), e un’incidenza al top in Italia a 406 per centomila. Le Marche invece superano leggermente (10,5%) la soglia delle intensive, ma i ricoveri ordinari sono al 6,6%.

Da monitorare in vista delle prossime settimane quattro regioni. Preoccupano infatti le terapie intensive anche in Lombardia (9,1%), nel Lazio (9,4%), in Sicilia (9,5%) e in Valle d’Aosta (9,6%), tutte con il tasso dei ricoveri ordinari ancora lontano dal 15%.

 

Guardando quanto accade nei Paesi Ue, sottolinea il ministro della Salute, Roberto Speranza, “dobbiamo tenere alta l’attenzione e insistere sulle vaccinazioni” che devono crescere sia sulle prime che sulle terze dosi. All’attivo l’86,86% delle persone vaccinabili che hanno fatto la prima dose e l’84% che ha completato il ciclo vaccinale. “Sono ore intense e delicate, siamo ancora dentro la sfida del Covid”, ha detto Speranza. Analizzando i numeri, il bollettino quotidiano del ministero della Salute fornisce un quadro di casi in aumento con 10.638 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore contro i 10.172 del giorno precedente.

Intanto nella settimana 10-16 novembre, rileva il monitoraggio indipendente settimanale della Fondazione Gimbe, c’è stato un “netto incremento della circolazione virale con impatto ospedaliero” al momento contenuto “grazie ai vaccini”. Rispetto alla precedente analisi, si rileva un aumento del 32,2% di nuovi casi di infezione da Sars-Cov-2 (54.370 rispetto a 41.091), un aumento del 15,5% dei ricoveri di pazienti con Covid-19 che presentano sintomi (3.970 rispetto a 3.436) e un aumento del 14,3% delle terapie intensive (481 rispetto a 421).

 

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Napoletano doc (ma con origini australiane e sannnite), sono un aspirante giornalista: mi occupo principalmente di cronaca, sport e salute.