La decisione della Consulta
Accordo Italia-Albania sui migranti, via libera dalla Corte costituzionale di Tirana

L’accordo sui migranti tra Albania e Italia era rimasto in stand by, ma ora può proseguire. La Corte costituzionale di Tirana, infatti, si sarebbe espressa a favore del Protocollo di cooperazione tra i due Paesi che prevede l’accoglienza di migranti in territorio albanese. Ora si aspetta la ratifica dell’accordo – firmato da Giorgia Meloni e da Edi Rama – da parte del Parlamento.
La decisione della Corte albanese
Media albanesi e italiani sono concordi nel segnalare la decisione della Consulta, secondo la quale l’accordo tra Italia e Albania è conforme alla Costituzione albanese. Cinque giudici su nove hanno stabilito che il protocollo sia lecito. La pubblicazione del verdetto è quindi attesa in giornata.
Il ricorso
La decisione della Corte costituzionale si è resa necessaria dopo la richiesta delle opposizioni in Albania di dichiarare incostituzionale l’accordo firmato dal primo ministro Edi Rama con la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni. La richiesta è arrivata nello specifico da 30 deputati del Partito democratico in Albania con i giudici che hanno ammesso il ricorso il 13 dicembre, mentre il 18 gennaio hanno iniziato a esaminarlo.
L’accordo tra Italia e Albania
L’accordo è stato firmato da Rama e Meloni lo scorso novembre. Di fatto prevede la costruzione in Albania di due centri per l’identificazione e l’accoglienza dei migranti salvati nel Mediterraneo dall’Italia. La prima struttura sarà realizzata nel porto di Shengjin, nel nord dell’Albania, mentre la seconda, un centro di permanenza, a Gjader. I centri potranno accogliere in totale fino a tremila migranti, in attesa dell’iter burocratico per arrivare sul suolo italiano.
Le spese saranno a carico dell’Italia, con l’accordo che ha una validità di cinque anni, prorogabili automaticamente per altri cinque. Il protocollo è stato firmato, come già detto, a novembre, ma era stato discusso già durante il viaggio di Meloni in Albania in estate. Tirana offrirà il supporto per il controllo e la sorveglianza esterna delle strutture. Secondo quanto riferito da Meloni stessa, l’accordo “non riguarda i minori, le donne in gravidanza e soggetti vulnerabili”.
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