Aveva avuto paura di morire il 50enne adescato online, attirato in un seminterrato, sequestrato, malmenato e rapinato da tre giovani e liberato dai carabinieri. Si sprecano sui media i paragoni filmici per la vicenda che si è consumata nel trevigiano e per la quale i tre giovani sono stati arrestati e l’uomo, vittima della violenza, trasferito in ospedale e refertato con lesioni guaribili con trenta giorni di prognosi. Provvidenziale l’intervento dei carabinieri della stazione di Vedelago e della Compagnia di Castelfranco.

Le accuse ai tre giovani – di 19, 18 e 15 anni – sono di sequestro di persona, lesioni, rapina e porto di oggetti atti a offendere. Oggi dovevano comparire di fronte al giudice. Secondo quanto ricostruito finora il 50enne era stato adescato su una chat per incontri. Dopo alcuni giorni di conversazione online l’appuntamento con uno dei giovani e in un seminterrato di un casolare abbandonato è scattato il piano. Con altri due complici l’uomo sarebbe stato scaraventato a terra e legato mani e piedi con nastro adesivo, la bocca tappata.

L’uomo avrebbe raccontato di esser stato seviziato con scosse elettriche e colpito a calci e pugni fino a quando non ha consegnato ai ragazzi denaro, bancomat e chiavi dell’auto. Una volta ottenuto dall’impiegato anche il codice pin del bancomat, uno dei tre ragazzi è uscito, in bicicletta, per raggiungere uno sportello e prelevare contanti. È stato a quel punto che è stato fermato dai carabinieri: i militari gli hanno trovato addosso 60 euro e le chiavi dell’auto del 50enne.

Scattato il campanello d’allarme, i carabinieri sono risaliti all’abitazione in via Marconi dove hanno trovato l’uomo immobilizzato, terrorizzato e sconvolto. “I militari hanno sentito dei rumori che provenivano dal piano interrato – ha raccontato ieri il comandante della Compagnia di Castelfranco Veneto, Enrico Zampolli -. A terra c’era un uomo, legato con nastro adesivo a bocca, braccia e gambe, completamente immobilizzato. Una persona era seduta sopra di lui e lo stava immobilizzando, un altro soggetto, parzialmente travisato era in piedi. Subito li abbiamo bloccati, sono stati trovati in possesso di un coltello e uno storditore elettrico“.

L’uomo, che ha dato totale collaborazione ai militari, è stato trasportato in ospedale ancora in stato di shock. Nessuno dei giovani aveva precedenti. I due maggiorenni sono stati trasferiti nella casa circondariale di Santa Bona, il minorenne al centro di prima accoglienza di Treviso, il carcere minorile. Secondo il Corriere del Veneto gli investigatori stanno cercando di capire se quello di Vedelago sia stato un episodio isolato. Al vaglio degli investigatori i telefoni cellulari dei tre ragazzi.

Avatar photo

Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.