La camorra non si ferma. Nuovo agguato a Napoli, il quarto in poco più di 72 ore. Questa volta ad essere coinvolta è la periferia nord e, per la precisione, il quartiere di Miano, già in fibrillazione da anni con i clan in campo per spartirsi l’eredità della storica cosca dei Lo Russo.

Un uomo, Pasquale Angellotti, 54 anni, detto Linuccio ‘o cecato, elemento di spicco del clan dei Capitoni, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco mentre si trovava alla guida della propria auto, una Fiat 500X. Sarebbe stato raggiunto probabilmente da un commando di killer entrato in azione a bordo di un’auto, vettura data successivamente alle fiamme e ritrovata dalla polizia in zona.

Numerosi i proiettili esplosi. L’agguato è avvenuto in via della Liguria, poco dopo le 17 di oggi, venerdì 11 novembre. Le indagini sono affidate alla polizia e allo specifico alla Squadra Mobile della Questura di Napoli, guidata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini. Sul posto sono giunti anche i familiari della vittima. Secondo quanto riporta l’agenzia Agi, il figlio dell’uomo ha urlato: “Ci hanno fatto un’altra cattiveria, ora devo sparare a tutta Miano e voglio andare in galera“.

Da oltre un anno gestiva quel che restava del clan Lo Russo dopo il pentimenti di tutti i principali elementi apicali. Angellotti con la famiglia Tipaldi era in contrapposizione con il gruppo Balzano-Scarpellini. Il 12 novembre del 2021, il killer hanno ammazzato in un circoletto proprio Giuseppe Tipaldi, 38 anni, figlio di Gaetano, 75 anni, luogotenente storico dei Lo Russo.

L’ultimo duplice omicidio di camorra a Miano risale al 31 gennaio 2022 quando, all’interno del Parco dei Colombi, nel rione Don Guanella, vennero uccisi Giuseppe Di Napoli, 35 anni, e Pasquale Torre, 45 anni, quest’ultimo, detto ‘patanella’, era il fratello di Mariano Torre, 33 anni, collaboratore di giustizia dopo aver militato nel clan Lo Russo nel periodo in cui a guidare l’organizzazione c’era Carlo Lo Russo

Scarcerato nel 2018, in passato Angellotti era stato imputato per il duplice omicidio di Salvatore Manzo e Giuseppe D’Amico, avvenuto nel giugno del 2004, e per l’omicidio di Raffaele Calcagno, nel comune di Ercolano. In entrambi i processi è stato poi assolto

Si tratta del quarto agguato di camorra nel giro di tre giorni registrato nelle periferie sempre più abbandonate della città. Si spara a Soccavo, nel Rione Traiano, a Ponticelli, ora a Miano. Insomma si spara in buona parte della città ma l’emergenza criminalità sembra interessare poco alla politica.

 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.