"Stop J&J non cambia nulla per l'Italia"
Aifa annuncia: “Entro giugno altri due vaccini, prime dosi ai giovani in estate”
Il turno dei giovani “arriverà non prima dell’estate e a giugno dovrebbero arrivare altri due vaccini” anche se non sono specificati. Lo dice in una intervista al Corriere della Sera Nicola Magrini, direttore dell’Aifa, che fa il punto sulla campagna vaccinale rallentata da ritardi nelle consegne delle dosi e dalla sospensione prima di AstraZeneca e adesso di Johnson&Johnson.
“Sono fiducioso. La gente capirà che si tratta solo di un approfondimento. È necessario per la tranquillità di tutti comprendere la causa e la natura di eventi che non conosciamo. È la prima volta che vacciniamo così rapidamente centinaia di milioni di persone”.”Sono certo che col passare dei giorni i dubbiosi seguiranno l’esempio di chi aderisce alla campagna comprendendo che è l’unico modo per difendersi dal virus – sottolinea . La presenza di una piccola percentuale di esitanti bisogna metterla in conto ogni volta che viene proposto un nuovo vaccino”.”Siamo arrivati a 10 milioni di somministrazioni al mese, riusciremo a farne anche 15 milioni da giugno in poi. Tutti ci stiamo prodigando per dissipare i sospetti. Dal premier Draghi alle Regioni siamo sulla stessa lunghezza d’onda – conclude -. Non si deve dubitare del fatto che immunizzarsi dopo i 60 anni provochi solo ampi benefici per tutti”.
Sullo stop negli Usa di Johnson&Johnson: “È una pausa necessaria voluta dall’agenzia americana del farmaco Fda per verificare l’origine dei sei casi di trombosi molto rare e particolari segnalati in Usa su 7 milioni di vaccinati. Il sospetto è che siano simili a quelli osservati in Europa su 35 milioni di vaccinati. Sono episodi talmente infrequenti da essere ai limiti della valutabilità”.
“Spero ci diano presto il semaforo verde. Siamo in contatto con le agenzie europea Ema e con la Fda – afferma -. Confidiamo che si possa riprendere tra pochi giorni dopo l’acquisizione degli elementi necessari per meglio comprendere l’accaduto”.”La Fda ha adoperato il massimo della cautela, forse eccessiva ma che fa parte della migliore gestione di un’emergenza – sottolinea – Fino a questo momento i sistemi di farmacovigilanza non hanno rilevato eventi di rarissime trombosi cerebrali con riduzione di piastrine collegabili a vaccini prodotti con la tecnologia dell’Rna messaggero, appunto Pfizer e Moderna. Quindi è plausibile pensare che il fenomeno sia limitato ai vaccini sviluppati con piattaforme virali. Però non ci sono dati che mostrano segnali in questa direzione”.
L’auspicio di Magrini è che su J&J si agisca “tutti insieme”. “L’obiettivo comune è che tutto si risolva in tempi brevi. È ovvio che stiamo riflettendo su come ripartire una volta che verrà dato il via libera”. In merito a una eventuale restrizione nell’utilizzo del vaccino J&J, Magrini dice: “Vedremo quale sarà la migliore modalità d’uso. Potremmo discutere sulla possibilità di riservare anche queste dosi alle persone di età superiore ai 60 anni visto che i casi sono di nuovo concentrati sotto i 50 anni”.
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