Il G7 in Puglia è una sorta di crocevia politico. Ricorre infatti mentre uno solo dei leader partecipanti è in una condizione di buona salute mentre gli altri capi di governo stanno attraversando problematiche di varia natura. Ricordiamo che il G7 è un forum intergovernativo che raggruppa dagli anni ’70 le principali economie avanzate del mondo, o meglio quelle che erano tali perché oggi non è più così. Infatti lo stesso format del  G7 si è allargato negli anni fino a diventare G20, includendo Cina, India, Brasile, e altri Paesi diventati economie avanzate, potenti. Se dobbiamo dire la verità, il G7 è un format vecchio e superato: serve come tutti i vertici intergovernativi ma non ha più la funzione di una volta.

A Borgo Egnazia, in Puglia, si incontrano i capi di governo di Usa, Canada, Giappone, e poi quelli europei: il capo di governo del Regno Unito, che sta per perdere le prossime elezioni, il capo di governo della Germania che ha straperso le elezioni domenica scorsa, il presidente della  Francia, che non solo ha straperso ma sta rischiando l’osso del collo con le elezioni indette a fine giugno, e poi c’è la premier italiana Giorgia Meloni che ha vinto le elezioni europee e accoglierà tutti con il sorriso. Questo potrà far sì che sia l’Italia a dettare le carte al vertice? No perché l’Italia non ha lo standing, la forza per farlo, però meglio andare a un incontro di vertice in buona salute che malandati.

Di che cosa si parlerà nel G7?

In realtà questi vertici sono solo i momenti conclusivi di un lavoro fatto già in precedenza dagli sherpa dei diversi governi. Questi due giorni i capi dei governi mangeranno bene, faranno foto opportunity, si scambieranno incontri bilaterali e poi firmeranno per accordi già presi salvo quelli su cui un accordo non c’è e che in linea di massima vengono accantonati e ripresi al prossimo vertice.

Quasi sono i temi in discussione?

I fondi congelati della Russia dopo l’avvio della guerra in Ucraina, sono 200 miliardi, di questi si cerca di liberare 60 miliardi da dare a Kiev. Poi c’è lo scontro, più mediatico, sull’aborto come diritto universale. Si parlerà di Africa e ci sarà spazio per il Piano Mattei. Si parlerà di investimenti globali, poi arriverà Papa Francesco, per la prima volta al G7, a parlare di intelligenza artificiale. Si parlerà di immigrazione per regolare i flussi. L’agenda è ricca per un appuntamento che è sempre utile perché più si vedono i governanti del mondo meglio è.

Altro tema è quello dei dazi dell’Unione Europe sulle auto cinesi. Dazi aumentati del 38% sulle auto elettriche importante dalla Cina, facendoli arrivare al 48%. Si cerca in questo modo di impedire l’invasione di auto provenienti da Pechino.